Annata difficile per le cipolle, produzione in calo ma buona la qualità - Agrimpresaonline Webzine

Annata difficile per le cipolle, produzione in calo ma buona la qualità

Cipolla-di-Medicina

Alessandra Giovannini

“In generale ci troviamo di fronte ad un’annata molto difficile che mette a dura prova il comparto agricolo, in modo particolare il nostro settore”. A dirlo è il presidente del Consorzio Cipolla di Medicina, Giuseppe Pasquali, in rappresentanza di circa 60 produttori che consegnano mediamente 300.000 quintali di prodotto coltivati in circa 500 ettari di terreno. “La situazione è pesante – continua Pasquali -. È arrivata troppa acqua, proprio nel periodo in cui la pianta doveva crescere e per molti è stato un vero disastro. La raccolta della cipolla, anche quella di Medicina, proseguirà con tutta probabilità per tutto il mese di agosto. Tanti dei nostri produttori hanno subito l’allagamento dei campi, per troppo tempo le piante sono rimaste nell’acqua e il prodotto perso è pari al 25%. Anche per gli altri agricoltori, quelli che non hanno avuto problemi a maggio ma, che comunque hanno subito un clima caratterizzato da molta pioggia, caduta anche in questi giorni, le cose non vanno benissimo. 

La produzione stimata per l’annata in corso sarà con percentuali inferiori al 2022 e di calibro mediamente inferiore. La qualità non è eccellente ma, fortunatamente, è buona. Le quotazioni per le tre tipologie (dorata, bianca e rossa) sono altalenanti e legate al calibro”. 

Una situazione che cambia in base alle zone. “Una campagna 2023 certamente anomala – continua Pasquali -, a macchia di leopardo. Un massacro per qualcuno, quasi nella norma per altri e un prezzo che sarebbe anche buono per gli agricoltori se non fosse che si deve scontrare con basse quantità”. 

E c’è un altro aspetto. “Alcuni coltivatori – dice Pasquali -, in particolare quelli nella bassa, zona Sesto Imolese e Spazzate Sassatelli, non riescono nemmeno ad entrare nei campi con i propri macchinari e devono raccogliere le cipolle a mano, come si faceva una volta. Questo vuol dire, maggiori costi per la manodopera che, già non si trova nei periodi diciamo normali, figuriamoci, in un momento ancora adesso, per molti versi, di emergenza”. 

Per avere dati certi occorre aspettare. “La cipolla, e non solo quella di Medicina – prosegue il presidente -, ha, nella raccolta, la sua fase più delicata. Necessita di un controllo preciso e meticoloso. Dopo il raccolto, deve subito essere portata all’interno delle celle frigorifere per mantenere tutte le proprietà e, naturalmente, la sua conservazione che deve proseguire per tutto l’inverno”. Ci vuole l’abilità del produttore. “E noi abbiamo ottimi produttori – sottolinea il presidente -, capaci e preparati, anche grazie agli insegnamenti dei padri e dei nonni che, per primi, hanno piantato questi prodotti indispensabili in cucina. Proprio per questo, però, bisogna riconoscere i costi, sempre più alti, che gli agricoltori devono sostenere, vedremo come andrà il mercato”. 

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