Danni da fauna e Legge 157/92: non più rinviabile la revisione

danni cinghiali

ROMAGNA – Cia – Agricoltori Italiani Romagna si è rivolta ai Prefetti delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, quali rappresentanti del Governo nazionale, affinché si facciano interpreti dello stato di profondo malessere in cui versano gli agricoltori dei territori interessati in merito agli incessanti danni da fauna selvatica.

Il perdurare di una situazione che vede la presenza di un numero eccessivo di animali selvatici, in particolare appartenenti alle specie di ungulati, crea notevoli difficoltà e incertezze di prospettive all’imprenditoria agricola locale che opera nei territori di collina e montagna, già naturalmente difficoltosi e scarsamente produttivi. Per queste ragioni Cia – Agricoltori Italiani da qualche tempo sollecita le istituzioni competenti ad assumere le iniziative necessarie per affrontare e risolvere questa problematica. Oltre agli ingenti danni provocati alle colture, agli allevamenti e alle produzioni agricole, occorre considerare l’aumento rilevante dell’incidentalità stradale, con danni materiali gravi e purtroppo anche con scontri mortali, accaduti in diverse regioni del Paese. In molte aree è diventato impossibile svolgere attività agricola e zootecnica. In un momento peraltro di prolungata crisi strutturale, questa emergenza rappresenta un ulteriore fattore demotivante anche per il ricambio generazionale.

La natura è fatta di equilibri. Serve una riconsiderazione di tutto il tema e bisogna creare le condizioni per lavorare in sicurezza. In più occasioni, in merito alla fauna selvatica e al rapporto con l’uomo e l’agricoltura, Cia ha espresso la necessità di un dialogo fra tutte le parti, libero da pregiudizi e strumentalizzazioni, per la ricerca, seppur complicata, di un equilibrio difficile ma necessario.

Per avviare un percorso virtuoso con l’obiettivo di risolvere o, quantomeno, attenuare il problema, occorre intervenire sulla Legge n. 157/92 apportando modifiche, per Cia – Agricoltori Italiani non più rinviabili. In primo luogo per talune specie di fauna selvatica occorre superare il principio della protezione e tutela, sostituendolo con i principi della corretta gestione ed equilibrio con il territorio e le attività antropiche presenti.

Va poi rivisto e rafforzato negli Ambiti territoriali di caccia (Atc) il ruolo degli agricoltori anche in termini di rappresentatività, considerato il ruolo economico ed ambientale dell’impresa agricola sul territorio. Va accresciuto inoltre il ruolo dell’autotutela dell’agricoltore con la supervisione pubblica, sviluppando il principio dell’autotutela governata. A seguito degli incontri già avvenuti con i Prefetti, Cia Romagna intende esprimere loro i propri ringraziamenti per l’attenzione prestata e per l’impegno assunto nel farsi interpreti delle sollecitazioni nei confronti del Governo e, in particolare, del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

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