Claudio Ferri, direttore Agrimpresa
Non ce l’ho né con l’orso né con il lupo, premetto. Per la verità nemmeno con i cinghiali o altri selvatici che ci circondano e che troppe volte sono sulla bocca di tutti per la loro invasività nei campi e, purtroppo, sulle strade, con epiloghi talvolta drammatici. Basta consultare le cronache degli ultimi anni.
Dico anche che non ho una visione animalista bucolica, da cartoon disneyani, ma ho un concetto molto pragmatico dell’universo animale: estremo rispetto delle specie, ma anche posizioni di fermezza nel momento in cui i selvatici crescono di numero in modo incontrollato, interferendo sulle attività produttive e sulla incolumità delle persone. Il caso dell’orso in Trentino fa discutere, molto di più di un cinghiale che provoca un incidente stradale con conseguenze nefaste.
Non sono certo dell’idea di estinguere le specie che ostacolano la quotidianità di noi umani, ma un compromesso efficace va trovato, e su questo gli amministratori del Trentino hanno le idee chiare: si abbatte un orso su oltre cento che popolano quell’area, quando peraltro, dopo la reintroduzione, dovevano arrivare ad una densità di 50. È così insensato? No, non mi pare. Su questa affermazione è impossibile trovare un punto di incontro con l’animalismo estremo, le sfumature non sono contemplate, o è bianco oppure nero.
Si è visto cosa ha comportato la proliferazione, a volte supportata da immissioni, di animali come il lupo o, ancor peggio, nutrie e cinghiali di difficile eradicazione. Le sigle ambientaliste che più s’indignano su soluzioni drastiche (ma talvolta necessarie per una convivenza uomo-animale) sono quelle che, per intenderci, vorrebbero ‘elevare’ i conigli ad esemplari da compagnia come il cane o ad intraprendere una improbabile campagna di sterilizzazione di suidi e nutrie: rientra tutto nella dialettica democratica, per carità. Tuttavia il legislatore e gli amministratori devono tener conto di una comunità complessa, fatta di lavoro, imprese, cittadini, economie più disparate che devono convivere in equilibrio, ed è per queste ragioni che la Politica non deve fare’ l’occhiolino’ a opinioni – legittime – per cercare un facile consenso.