Expo, Reggio e il valore del paesaggio

Ottobre 2014

Merita un approfondimento la recente sesta edizione della Summer school “Emilio Sereni”, di cui si è parlato per la presenza del Ministro Martina all’inaugurazione – cui la stampa ha posto ovviamente soprattutto domande sull’attualità agro-alimentare, ma proprio in quell’occasione l’iniziativa dell’Istituto Cervi ha mostrato potenzialità importanti per l’agricoltura e per il nostro territorio.

Il paesaggio agrario era l’elemento centrale della “school”, ma concepito come qualcosa di vivo e non mummificato in una fotografia del presente, quando non del passato.”Il paesaggio agrario oggi è rimettere al centro l’agricoltura, in un’area mediterranea dove essa ha dato origine alla civiltà”: queste le parole forti usate nel presentare il programma della scuola da parte di uno dei curatori, che per definire lo stesso paesaggio ha usato i termini lavoro, fatica, bellezza.

Lavoro e fatica, cioè l’intervento umano, cioè il lavoro degli agricoltori e lo ha sottolineato bene il presidente della Cia Dino Scanavino, che ha ricordato che lui proviene dall’astigiano, un territorio che è patrimonio Unesco, che esiste in quanto tale perché c’è stato chi lo ha modellato con il proprio lavoro, e c’è chi con il proprio lavoro lo manterrà, ma anche lo migliorerà perché la pura conservazione non basta ad evitare il rischio di abbandono delle zone più difficili.

La scuola di paesaggio dell’Istituto Cervi – cui hanno partecipato circa 60 studenti da ogni parte d’Italia e cui abbiamo contribuito come Cia reggiana assegnando due borse di studio -, aveva un obiettivo ambizioso ed importante: riannodare i fili di un discorso sul paesaggio agrario, che negli ultimi decenni si è spezzettato in visioni parziali e specialistiche, per riportare l’agricoltura al posto centrale; si è cercato quindi un approccio interdisciplinare al tema. Un tipo di approccio che – per citare un esempio attuale – avrebbe probabilmente evitato alla Regione Toscana la retromarcia che sta facendo sul proprio Piano territoriale, che proprio sul paesaggio agrario è incappato in forti polemiche per l’ingessatura che di fatto ne proponeva.

Lo stesso Ministro ha mostrato di apprezzare l’impostazione del discorso relativo al paesaggio, tanto da volerne fare uno dei temi qualificanti dell’Expo 2015 di Milano. Il Cervi potrà quindi riproporre la propria impostazione in quella prestigiosa sede, dato che si ipotizza un incontro internazionale con al centro la proposta nata e discussa in quel di Gattatico. Del resto, l’Istituto stesso ha sede in un territorio dove si pratica un’agricoltura moderna, ma in un territorio che è ancora quello disegnato dalla centuriazione romana, quasi un esempio vivido di felice convivenza tra passato e presente, tra lavoro agricolo e paesaggio rurale.

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.