Kiwi, i ‘tre colori’ vivono situazioni differenti

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Lucia Betti

CESENA – Complessivamente per la Romagna si può dire che la produzione si prevede in media con annate ordinarie e buona la qualità. I tre colori del kiwi vivono, però, situazioni differenti. Il rosso, che per lo più si trova in qualche campo dimostrativo, è poco rappresentativo in generale e presenta diverse complicazioni.

Per il verde Hayward si ipotizza un calo produttivo intorno al -10%, derivante da un lato dalla contrazione delle superfici per mancanza di nuovi investimenti e, dall’altro, dalla senescenza degli impianti esistenti. L’andamento climatico del 2022 influisce sulla pezzatura che può rivelarsi tendenzialmente più piccola, con ripercussioni sui volumi e sull’aspetto estetico. Il 2022 al momento non sembra essere fra le annate migliori per il verde, anche se la resa effettiva si vedrà nel momento della raccolta.

Le previsioni per tutto il kiwi giallo (JinGold, Gold3, Dorì, Soreli) sembrano positive. I volumi si stimano in linea con gli standard e, anzi, in crescita, per l’entrata in produzione di nuovi impianti. Gli investimenti proseguono e le superfici continuano ad ampliarsi. “Il kiwi giallo nelle condizioni climatiche estreme del 2022 ha un comportamento migliore rispetto agli impianti di Hayward – spiega Andrea Grassi, direttore innovazione e sviluppo di Apofruit -. La fioritura si è concentrata in un periodo breve, circa otto-dieci giorni, e l’impollinazione in generale è stata molto buona. L’incognita è legata alla disponibilità idrica, elemento che maggiormente andrà ad influenzare la qualità finale. Il giallo è il kiwi sempre più richiesto dal mercato, con la domanda che, ad oggi, supera l’offerta”.

Le cooperative del territorio romagnolo afferenti alla società New Plant (Apoconerpo, Apofruit e Orogel Fresco) stanno portando avanti un nuovo progetto che, al netto di quanto non prevedibile al momento, nel 2023 dovrebbe portare alla raccolta commerciale di nuovi frutti. “Si tratta di un nuovo kiwi verde – spiega il direttore Grassi – che sarà venduto con il marchio VerdeDIVO da parte dei soci di New Plant”.
Gli impianti sono realizzati secondo i più moderni criteri produttivi e di sostenibilità con copertura antigrandine, con la rete perimetrale come barriera contro gli insetti, con molta attenzione per la parte irrigua, con un impianto antibrina che in estate funge anche da raffrescamento. Non mancano le sonde per tenere monitorato lo stato idrico del terreno ed irrigare solo quando e quanto serve.

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