Luglio 2014
Laura Spaggiari
BOLOGNA – Frutta e verdura in sconto non sembrano più attrarre gl’italiani, sempre più attenti alla singola spesa, e propensi a differenziarla.
Le mele in saldo non piacciono più come una volta, nonostante la crisi abbia lasciato e continui a lasciare segni in negativo nelle percentuali di consumo. Il comportamento del consumatore si è evoluto in base a una nuova scala di valori e a una percezione del prodotto differente.
Le nuove tendenze in fatto di consumi di ortofrutta sono state il tema di un convegno svolto a Bologna e promosso da Regione Emilia Romagna e Cso (i dettagli a pag. 7 di Agrimpresa). Marco Pellizzoni, presidente Eurisko, istituto di ricerca di mercato, sostiene come in questa fase di taglio del volume degli acquisti, si siano costituite nuove dinamiche del gusto. Più spese settimanali, ma con una maggiore attenzione alla qualità del prodotto, il prezzo in sè viene messo in secondo piano rispetto al binomio qualità-prezzo, l’alchimia preferita dal consumatore contemporaneo.
La qualità splende tra i valori del nuovo consumatore, che apprezza la condivisione dello stare a tavola mangiando meno di fretta, segue la dieta mediterranea (60%) e predilige specialità regionali (71%). Quindi un rapporto con il cibo più lento e consapevole e una valorizzazione delle risorse del territorio. Il consumatore ha instaurato un rapporto più complesso con l’offerta, non accettandola più in modo passivo, ma interrogandosi maggiormente su una serie di questioni qualitative. L’innovazione del prodotto e del processo stimolano sicuramente l’interesse del consumatore, che si fa sedurre anche da fattori estetici (presentazione del prodotto) ed etici (sostenibilità).
Scegliere la frutta e la verdura, che sia al supermercato o da un fruttivendolo, è diventata una vera esperienza a trecentosessanta gradi che coinvolge occhio, mente, gusto e non soltanto il portafoglio. Sacchetto più leggero ma con ortofrutta di qualità, che sottolinea la necessità di ritrovare quei sapori veri e un’innovazione varietale che ne soddisfi le esigenze stimolandone la curiosità. La tendenza green è apprezzata non solo nelle modalità di coltivazione biologica ma anche negl’imballaggi a impatto zero. La scelta del prodotto dipende sicuramente anche dalla vetrina in cui viene presentato, i materiali organici (come paglia e legno) sono sicuramente più attrattivi in termini estetici rispetto alla plastica perché riportano a una dimensione locale e rurale.
Qualità, territorio, semplicità e scelta consapevole sono i punti cardinali del consumatore di frutta e verdura. Il binomio quantità e prezzi bassi è stato spodestato da qualità e prezzo equilibrati. La cultura alimentare sta cambiando, l’offerta generica viene soppiantata dall’offerta specifica e innovativa (per esempio l’uva senza semi o la fragola Candonga), e da un’offerta sempre più attenta alle modalità di consumo in linea con gli stili di vita.