Le previsioni vendemmiali del Consorzio che tutela il rosso frizzante indicano un leggero calo dei volumi

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Maturazione anticipata per il lambrusco, ma la qualità è ottima

“I primi ritiri di Ancelotta sono iniziati nella seconda settimana di settembre nella bassa modenese e nel reggiano, mentre a partire dalla terza settimana è entrato nel vivo l’areale del Salamino di Santa Croce e del Sorbara” spiega Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena. “Si chiuderà a fine mese con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. Naturalmente, a vendemmia in corso, è prematuro trarre conclusioni, anche se è possibile tracciare una prima fotografia dell’annata” continua il presidente.
Un po’ in tutti i distretti produttivi del Lambrusco l’annata agraria è iniziata con un notevole anticipo dal punto di vista vegetativo. Le gelate dell’ultima decade di marzo e di inizio aprile hanno, invece, causato un brusco stop che ha portato ad un riallineamento della fase fenologica.

La fioritura è stata regolare così come quella successiva di allegagione, che non ha registrato alcun problema di acinellatura per il Lambrusco di Sorbara. Qualche preoccupazione è arrivata da alcuni eventi climatici, che in alcuni casi hanno fatto tenere il fiato sospeso ai produttori. “Abbiamo registrato alcuni fenomeni molto intensi ma localizzati, come ad esempio bombe d’acqua e grandinate a macchia di leopardo, che per fortuna non hanno compromesso la qualità e, solo parzialmente, hanno inciso sulla quantità”.

Dal punto di vista sanitario le uve si presentano senza particolari malattie. “Non abbiamo avuto casi significativi né di peronospora, né di tignoletta. Abbiamo, invece, verificato qualche presenza di cocciniglia, insetto un tempo sconosciuto nelle nostre zone, ma che aveva manifestato la sua presenza a partire dal 2018. Quest’anno si è tornata a notare la sua presenza nella bassa modenese e un po’ nel reggiano e questo ha portato qualche consorziato, per il secondo anno consecutivo, a usare la difesa biologica con il lancio di insetti antagonisti di questo fitofago”. Infine, qualche caso di black–rot, ovvero disseccamento del grappolo, un fenomeno più comune al nord che si sta spingendo sempre più spesso verso il centro Italia.

“Alla fine siamo arrivati ad una vendemmia anticipata di circa 7-10 giorni rispetto al solito e prevediamo un leggero calo dei volumi rispetto allo scorso anno e con caratteristiche organolettiche delle uve ottime – continua Biondi –. Si evidenzia un peso specifico del grappolo leggermente inferiore, ma è un aspetto che varia da zona a zona e dipende molto dalla piovosità”.
In conclusione, le premesse per un’ottima annata sembrano esserci. “Il Lambrusco che si potrà ritrovare nei primi mesi del 2021 nei ristoranti e sugli scaffali avrà le sue classiche caratteristiche: un’ottima qualità al giusto prezzo” conclude il presidente, ricordando anche l’appuntamento del prossimo anno.

“Il 2021 sarà un anno importante per il Lambrusco. Sarà l’occasione per festeggiare il 60° anniversario del Consorzio del Lambrusco di Modena al quale si aggiunge anche l’evento per il cinquantesimo delle Doc dei lambruschi modenesi che avrebbe dovuto tenersi quest’anno ed è stato rimandato a causa della pandemia da Covid-19”.

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