Le sfide del settore sementiero

Giugno 2016

Giuseppe Carli – Presidente Assosementi

Nonostante le difficoltà del comparto, nel 2015 il settore sementiero italiano, tassello strategico del sistema agroalimentare europeo, ha generato un giro d’affari netto di circa 700 milioni di euro, facendo segnare un leggero incremento e mostrando ulteriori margini di crescita.

Per rafforzare il settore è fondamentale investire innanzitutto sull’innovazione. L’accesso alle nuove tecniche di miglioramento genetico rappresenta infatti il motore per garantire competitività. È di questi mesi il dibattito a livello europeo sulla classificazione di tali nuove tecnologie, NPBTs, che sono complementari rispetto a quelle tradizionali, ma che consentono di accelerare il processo di costituzione di nuove varietà, attività che se realizzata con i metodi tradizionali (incrocio e selezione) richiede oltre 10 anni di lavoro e sulla quale le ditte sementiere investono fino al 15-20% del loro fatturato.

Inoltre, l’Associazione sta seguendo il dibattito sulla ratifica in Italia del Protocollo di Nagoya, che disciplina l’accesso alle risorse genetiche e l’equa condivisione dei benefici derivanti dal loro utilizzo, con il quale si rischia di limitare fortemente lo sviluppo di nuove varietà, per i pesanti oneri amministrativi e burocratici che esso pone. L’innovazione è lo strumento per perseguire l’obiettivo finale, quello della salubrità e della qualità degli alimenti, raggiungibile attraverso l’utilizzo del seme certificato, sano e tracciato a salvaguardia della redditività delle produzioni agricole.

L’uso di semente non certificata rappresenta oggi più che mai una scelta poco lungimirante, oltre a prestarsi a comportamenti non ammessi dalla normativa sementiera, che ne vieta lo scambio o il commercio a figure non autorizzate, favorisce il diffondersi di patogeni e infestanti a discapito dell’agricoltore, mettendo a rischio la tracciabilità delle produzioni. Proprio per contrastare il commercio illegale delle sementi, Assosementi sta definendo un accordo di collaborazione con l’Ispettorato centrale della tutela e della qualità e della repressione frodi (ICQRF), al fine di rendere più efficace l’attività di controllo e contrasto alle illegalità, un importante passo in avanti per difendere gli interessi degli agricoltori e la competitività delle produzioni sementiere nazionali, eccellenza in Europa.

L’Associazione si è di recente accreditata quale coordinatore unico in Italia del sistema Esta (European seed treatment assurance), cercando di favorire l’implementazione da parte delle aziende sementiere di questo standard, atto a favorire la qualità e la tracciabilità del processo di concia delle sementi, in grado di garantire produzioni sempre più sostenibili in termini di salubrità nonché di sicurezza degli operatori e dell’ambiente.

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