Settembre 2014
I suggerimenti della Cia per contrastare queste sostanze prodotte dal metabolismo di diversi tipi di muffe naturalmente presenti sulla pianta di granoturco
“Sottolineiamo l’importanza di proseguire nella prevenzione delle problematiche micotossine aflatossine nelle pratiche colturali prima della raccolta”. Lo suggerisce la Cia ai produttori di granoturco da granella in prossimità della raccolta, ritenendo utile dare alcuni suggerimenti per meglio gestire il prodotto il mais da granella. “Il ‘protocollo mais 2013’ ha sancito un’attenzione da parte di tutti gli operatori al fine di salvaguardare l’integrità del granoturco dalla raccolta in poi – spiega in una nota la Confederazione italiana agricoltori – e quest’anno riproponiamo l’ importanza di proseguire nella prevenzione delle aflatossine nelle pratiche colturali prima della raccolta, puntando anche ad un rafforzamento delle tecniche anche per il 2015”.
La Cia pone l’attenzione su rotazioni culturali, lavorazioni del terreno, epoca di semina, irrigazione, difesa fitosanitaria, monitoraggio della cultura pre-raccolta.
Rotazioni culturali Occorre evitare assolutamente la mono successione abbassando rischi di tossine e gli attacchi di diabrotica, oltre che applicare la ‘condizionalità’ ed vincoli dettati dalla nuova Politica agricola comunitaria.
Lavorazioni del terreno I residui delle culture precedenti, in particolare sorgo e mais, sono fonte di infezioni, È preferibile una aratura a media profondità, o comunque un semilavorato con dissodatori.
Semina Per il mais l’ epoca di semina è fondamentale: anticipare troppo in presenza di basse temperature del terreno rallenta lo sviluppo della cultura, condizionandola per tutto il ciclo vegetativo. Negli ultimi anni le multinazionali sementiere suggeriscono di anticipare l’epoca di semina “per altre logiche che non favoriscono i maiscoltori”, sottolinea la Cia.
Irrigazione La disponibilità idrica è importante: per chi ha la possibilità di irrigare oggi vi sono efficaci sistemi che garantendo le maggiori produzioni permettono anche un risparmio idrico.
Difesa fitosanitaria Il trattamento della piralide è fondamentale per la sanità della pianta.
Pre-raccolta E’ importante il monitoraggio della cultura in preraccolta, 30 o 15 giorni prima della trebbiatura. In accordo con i centri di ritiro il controllo favorirebbe la giusta indicazione per capire dal punto di vista sanitario come classificare il granoturco.
Raccolta Risulta essere una delle fasi ove è possibile intervenire maggiormente per il controllo delle produzione di aflatossine. Lo sviluppo è favorito in campo da temperature elevate e da condizioni di forti stress della cultura nel periodo compreso tra maturazione fisiologica della granella-raccolta e l’umidità della granella stessa. La formazione di questi metaboliti avviene a partire dalla fase di maturazione cerosa del granoturco e la riduzione del rischio aflatossine e fumonisine può essere perseguita raccogliendo il mais con umidità non inferiore al 22%, come previsto nell’accordo 2014, e per altro evidenziato dalle esperienze e dai risultati della ricerca e sperimentazione degli ultimi anni. Valori di umidità inferiori al 20% sono considerati ad elevato rischio in quanto possono favorire l’ accumulo di aflatossine e fumonisine.
Conferimento prodotto E’ opportuno che i tempi di raccolta e di trasporto siano concordati tra produttore, trebbiatore ed essiccatoio in modo tale che il completamento dell’ essiccazione avvenga nel più breve tempo possibile: entro le 24/48 ore dal ricevimento. Nella fase di accettazione sono comprese le fasi di ricevimento e scarico granella, se richiesto dall’agricoltore si dovrà fornire un campione di granella. Il campione deve essere portato al laboratorio analisi al più presto possibilee, oltre le 3 ore dalla trebbiatura conservare in frigorifero poi consegnarlo al laboratorio; costo analisi circa 40/80 euro. Il laboratorio delle borsa merci di Bologna è accreditato per effettuare tali analisi.
Mercati: Con la quotazione del granoturco inquinato, grazie alla regione Emilia Romagna, abbiamo trovato un canale di conferimento: i biodigestori per ottenere biogas. E’ cura degli agricoltori vigilare sulle effettive condizioni di tossicità del mais.
“Oggi in Emilia Romagna la semina del granoturco da granella rischia di scomparire a causa delle tossine – scive la Cia – e lo si semina esclusivamente per trinciato da biogas. Per salvare questa coltivazione abbiamo tutti l’impegno di adottare le migliori tecniche, facendo sistema e superando le logiche del passato a favore degli interessi generali”.