Fausto Balboni
Si è avviato il percorso per la realizzazione del nuovo ospedale di Carpi e il Cupla esprime alcune prime valutazioni e suggerimenti. In primis si apprezza l’iter avviato con la consultazione delle organizzazioni e delle associazioni presenti sul territorio che si ripeteranno nel corso del progetto.
Il Comitato unitario pensionati del lavoro autonomo (a cui aderiscono Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Coldiretti, Cna, Confesercenti, Confcommercio e Lapam), presente nel Ccm Comitato consultivo misto, con queste prime considerazioni vuole fornire il proprio apporto alla discussione avviata per realizzare una struttura del nuovo ospedale aderente alle necessità del bacino di utenza e che interpreti le evoluzioni socio sanitarie della popolazione residente. La prima considerazione riconduce all’evoluzione dell’età media della popolazione presente sul territorio caratterizzata dal progressivo innalzamento delle aspettative di vita e delle relative conseguenze positive e negative nonché delle etnie diverse che interessano ormai la popolazione residente (6-8%) Da qui l’analisi dell‘evoluzione delle prestazioni, anche numeriche, dei ricoveri e andamento socio sanitario presente sul bacino territoriale, diviene un elemento di valutazione importante per la caratterizzazione specialistico e strutturale del nuovo ospedale.
La localizzazione della nuova struttura ospedaliera dovrà obbligatoriamente tenere ben presente le caratteristiche territoriali dove sarà inserita sia ai fini della sicurezza idraulica (fiumi, canali di bonifica, altimetria, rete ferroviaria, sismica, industrie pericolose ecc) sia per l’accessibilità da reti stradali di veloce scorrimento e raggiungibilità anche da trasportistica urbana, e non per ultimo dalla quantità di territorio disponibile per eventuale futuri ampliamenti o razionalizzazioni. Le caratteristiche strutturali del nuovo ospedale dovranno fare tesoro delle esperienze costruttive, positive e meno, maturate per Baggiovara e Sassuolo con un occhio di riguardo alla funzionalità, risparmio energetico e recupero energetico evitando enormi spazi vuoti interni e la semplice raggiungibilità ed individuazione dei settori e reparti.
Il pronto soccorso in particolare dovrà essere integrato e non distaccato dalla struttura madre al fine di rapida ricollocazione e disponibilità degli specialisti.
Un occhio di riguardo meriterà l’area dei vari servizi connessi.