Agosto 2014
Puntano decisamente a salvaguardare il reddito dei produttori i nuovi interventi congiunturali e strutturali varati dal Consiglio di amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
A fronte della crisi di mercato che da inizio 2014 investe il comparto (le quotazioni all’origine sono scese di oltre 1 euro/kg) e del conseguente rischio di difficoltà crescenti per allevatori e caseifici, l’Ente di tutela farà scattare a giorni il ritiro di 90.000 forme di produzione 2013, che rappresentano il 2,75% della produzione dello scorso anno.
“Questo primo provvedimento – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è stato assunto a fronte di una produzione sostanzialmente stabile (da ottobre 2013 a maggio 2014 si registra, anzi, un calo pari a 3.000 forme), di un export segnato da un buon trend (+4,8% nel primo trimestre 2014), ma da una situazione congiunturale pesante che interessa le vendite sul mercato interno, conseguenza della condizione generale particolarmente difficile per i consumi alimentari in questi primi mesi del 2014”.
Inoltre, il Consiglio del Consorzio del Parmigiano Reggiano rafforzerà le azioni promozionali per le vendite sul mercato interno sia attraverso la GDO che con le vendite dirette all’interno dei caseifici. Contestualmente saranno rafforzati i controlli di mercato per contrastare usurpazioni e contraffazioni, specie nei mercati esteri, con l’obiettivo di raddoppiare i controlli effettuati, estendendoli a livello mondiale per una copertura completa dei mercati di sbocco.
Il nuovo “pacchetto” di azioni consortili, approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione, si inserisce nel primo anno di entrata in vigore del nuovo piano produttivo, ed alla luce delle nuove condizioni di mercato, per il corretto ed efficace funzionamento del piano stesso, dovranno essere ora verificati i parametri di riferimento più idonei al ripristino di condizioni di equilibrio riferite alla tutela dei redditi dei produttori.