Poche melograne: meno 50% in Romagna

melograno

Lucia Betti

In Romagna nell’inverno un notevole abbassamento delle temperature ha gelato fiori e danneggiato le piante di melograno. Il raccolto 2019 sembra essersi mediamente ridotto, anche di oltre il 50%, in maniera diversa da zona a zona. Il melograno in regione è una coltivazione tipica della Romagna: stando ai dati del 2018 Forlì-Cesena rappresenta il 47,7% della superfice, Ravenna il 36,4% e Rimini il 15,9%. Sono stati negli anni studiati progetti di investimento per valorizzare la coltura, ma al momento non sembrano decollare.

In Italia, la concentrazione delle produzioni di melagrana è situata prevalentemente nel meridione e il trend della richiesta è crescente. I produttori si aspettano un mercato con quotazioni simili al 2018. Le varietà precoci riescono a spuntare in genere prezzi più remunerativi, mentre nel mese di novembre, nel cuore della campagna, l’offerta di melagrana diviene più abbondante e i prezzi iniziano a scendere.

Nel momento in cui si scrive (21 ottobre) si trova un po’ di tutto sul mercato e sono presenti, per esempio, i primi arrivi dalla Turchia che spingono i prezzi verso il basso. Paesi europei ed extra europei considerano il prodotto italiano molto interessante, sinonimo di qualità e affidabilità. L’Italia non è autosufficiente per soddisfare l’intera domanda nazionale e per rispondere alla richiesta, costante per tutto l’anno, si effettuano anche importazioni. Il consumo si prevede in crescita anche per i prossimi anni.

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