Prezzi del Parmigiano in caduta libera

Novembre 2014

PAVULLO (Mo) – “Gli allevatori modenesi chiedono a viva voce al Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano di portare in votazione, alla prossima assemblea generale, alcune azioni ritenute indispensabili per contenere la grave situazione che sta attanagliando il comparto.

Prima di tutto l’intervento del Consorzio a favore di un adeguato ritiro di Parmigiano Reggiano fresco dal mercato tramite la controllata società I4S, da destinare a mercati esteri, poi la cosiddetta scolmatura, cioè destinare latte da Parmigiano al consumo alimentare, data l’idoneità alle normative comunitarie dopo la rinuncia alla deroga inerente la carica batterica, evitando così in futuro di dover ricorrere al ritiro delle forme”.

Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Cia, Confagricoltura e Copagri di Modena lanciano un appello all’Ente di tutela in merito alla grave situazione di mercato del settore lattiero caseario ed alle basse quotazioni del Parmigiano Reggiano “che prospettano un periodo di grande difficoltà economica per i produttori di latte nonché il rischio di chiusura di diverse aziende agricole e di alcune aziende di trasformazione”.

Dopo l’affollato incontro del 25 settembre scorso svolto a Pavullo tra tutte le organizzazioni agricole e le Centrali cooperative, le associazioni hanno riassunto in un documento (sottoscritto da tutti tranne che da Coldiretti, in un primo tempo concorde nell’aderire all’iniziativa) alcune richieste per supportare il settore. Tra i punti del documento, inviato ai vertici del Consorzio, anche “la possibilità di una razionalizzazione dei costi strutturali del Consorzio per liberare risorse da finalizzare alle iniziative prospettate, oltre all’ipotesi di un’azione forte di promozione sul mercato interno, a fronte di un calo dei consumi; inoltre, un adeguamento del disciplinare di produzione all’attuale realtà produttiva, apportando alcune semplificazioni che, salvaguardando la qualità intrinseca e la distintività del Parmigiano, possano facilitare i controlli agli organi preposti e nel contempo ridurre i costi nelle diverse fasi produttive, recependo le nuove normative europee e collaborando con le altre realtà territoriali qualificate per ricerca e sviluppo”.

Infine le sigle chiedono “l’integrazione del Piano produttivo introducendo la modulazione (ovvero la riduzione provvisoria della quota latte da destinare al Parmigiano), ipotizzandone la misura massima al 10%”.

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