Profumi (sgradevoli) del vino: allo studio un sensore elettronico che scopre i difetti dei tappi di sughero

Aprile 2015

MODENA – Un progetto per mettere a punto sensori elettronici capaci di rilevare la presenza di contaminanti nei tappi di sughero: è questo il lavoro avviato dalla Provincia di Modena a supporto del settore vitivinicolo, nel quadro del progetto europeo Encork, per sviluppare un sistema che consentirà alle società di imbottigliamento di identificare le sostanze contaminanti prima che provochino il sapore di tappo nel vino. Questo problema tocca da vicino i produttori di vino e causa perdite fino al 5% del prodotto, oltre che danni d’immagine.

Il sughero, come sostanza naturale, continuerà ad essere la scelta preferita sia dagli imbottigliatori che dai consumatori e si auspica pertanto un successo che impatterà a tutti i livelli della filiera vitivinicola.
Il sistema noto come Encork sarà basato sul rilevamento dei livelli di concentrazione anche molto bassi dei Composti organici volatili (Cov). Utilizzando il sensore elettronico per rilevare la presenza di contaminanti nei tappi di sughero, si potranno scartare i tappi contaminati prima che entrino nella filiera. “La base tecnologica per Encork esiste già a livello sperimentale – spiega una nota – ma è necessario migliorare il costo d’impiego e la velocità operativa, adattandoli ai processi reali di lavorazione”.
Questa tecnologia potrebbe essere applicata a monte alla produzione dei tappi, oppure sulle linee di imbottigliamento, su ogni singolo tappo di sughero prima del suo utilizzo, ciò consentirebbe la creazione di una nuova categoria di prodotti ad alto valore aggiunto. I centri di ricerca coinvolti in Spagna insieme all’Università di Roma Tor Vergata, lavoreranno per due anni per convalidare il sistema Encork per rilevare le sostante dette Alonanisoli. Saranno le piccole medie imprese europee: (Szervin in Ungheria, Quinta Holminhos in Portogallo, Innosensor e Società Agricola Paltrinieri di Modena) a finanziare la ricerca attraverso un sostegno finanziario dell’Unione europea di 900.000 euro. La Provincia di Modena si occuperà di divulgare i risultati della ricerca per assicurare un impatto positivo su tutta la filiera vitivinicola, a tutela della qualità e dei produttori e com maggiore soddisfazione e fiducia dei consumatori del Lambrusco.

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.