
Settembre 2016
Alberto Giombetti, responsabile dell’Ufficio del presidente e delle relazioni interne ed esterne di Cia nazionale, ha partecipato alla riunione della direzione provinciale di Cia del 13 settembre.
Alla direzione ravennate sono stati invitati anche i presidenti, i vice presidenti ed i direttori delle Cia provinciali di Forlì-Cesena e di Rimini. L’obiettivo è stato quello di affrontare un confronto sullo sviluppo dell’organizzazione alla luce dei cambiamenti socio-economici e politici italiani, ma non solo, e di come si stanno riorganizzando altre importanti strutture di rappresentanza del nostro Paese.
Il contesto storico-politico in cui è nata e cresciuta Cia è mutato e così quello socio-economico e anche l’assetto istituzionale non è più lo stesso.
Cia ha cercato di evolversi ed è tuttora in corso l’autoriforma e la riorganizzazione interna perché, come ha sottolineato Giombetti, “dobbiamo stare dentro questi processi di cambiamento altrimenti saremmo travolti”. Secondo Giombetti è ora di lasciare dietro le spalle l’approccio e la mentalità della “tuttologia” e lavorare per una rappresentanza non più generalista.
Ci sono le agricolture italiane, non l’agricoltura italiana, ha specificato.
Necessario quindi semplificare, specializzare, professionalizzare, concentrare.
Tutti passaggi che servono per consolidare e ampliare il consenso nei confronti dell’organizzazione “e che attraverso l’autoriforma, la sostenibilità e la riorganizzazione stiamo cercando di realizzare”, ha spiegato Giombetti.
L’autoriforma ha fatto sì che gli agricoltori siano i padroni della loro organizzazione; l’organizzazione deve essere capace di avere la sostenibilità economica e anche quella di rappresentanza e da qui l’importanza di riorganizzare con accorpamenti la struttura. Il tutto per qualificare maggiormente il supporto e i servizi all’impresa e il supporto e i servizi ai cittadini.
“L’obiettivo – ha precisato Giombetti – è quello di rappresentare le piccole e le medie imprese attraverso servizi altamente qualificati, che riguardano sia l’organizzazione della filiera sia la collocazione del prodotto sul mercato. Dobbiamo avere servizi tradizionali accanto a servizi che riguardano le innovazioni. Oggi, se vogliamo posizionarci sul mercato e se vogliamo incidere, dobbiamo avere la capacità di utilizzare i servizi per fare rappresentanza e dare risposta ai problemi che le piccole e medie imprese ci pongono”.
Il presidente di Cia Ravenna, Danilo Misirocchi, ha sottolineato: “Questo mandato, al netto del percorso di Cia Romagna, si caratterizza per l’autoriforma e per la riorganizzazione dei servizi. Questa ristrutturazione serve alla nostra organizzazione. La riorganizzazione dei servizi riveste un ruolo molto importante: facendo bene i servizi si è in grado di esprimere bene anche la rappresentanza e ben si comprende quanto il livello di qualità di questi, da oggi, sia determinante sul livello di qualità della rappresentanza”.
Giombetti, in un passaggio del suo intervento, ha indicato l’Emilia Romagna come possibile esempio di best practice. In particolare, per quanto riguarda la Romagna, si è aperta la riflessione sul progetto di marketing associativo e sviluppo dei servizi alle imprese e alle persone fra le Cia provinciali di Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini.
“Il percorso – ha spiegato Misirocchi – è stato avviato sulla base della condivisone di un documento di massima in cui si affronta il tema dei patti parasociali e si esprime la disponibilità a convogliare i beni in un’unica Cia Romagna e da quel momento a lavorare tutti per il suo sviluppo”.
Il documento definisce diversi elementi e passaggi, compreso il chiarimento che il progetto prende avvio solo in seguito all’approvazione del piano industriale da parte degli organi direttivi.
Il piano industriale sarà redatto da un comitato con la collaborazione dei territori. Il presidente di Cia Ravenna, Danilo Misirocchi, ha evidenziato la fase interlocutoria del percorso e l’importanza di esprimersi e per tale motivo la discussione sarà svolta anche nei territori.
Così come non sono mancati e non mancheranno passaggi con il personale.
Fabrizio Rusticali, direttore Cia Ravenna, ha presentato i temi discussi nel primo incontro del gruppo costituito per l’elaborazione della proposta finalizzata al piano industriale di Cia Romagna, svoltosi nel pomeriggio di martedì 13. Rusticali, coordinatore del gruppo, ha illustrato alcune ipotesi di lavoro in itinere e sono emersi i passaggi che Giombetti ha sottolineato nel suo intervento e definiti necessari per “essere dentro il cambiamento”: semplificazione, specializzazione, aggregazione.



