Troppo caldo, le stufe restano spente

Alessandra Giovannini

Castiglione dei Pepoli (Bologna) – “Con gli attuali cambiamenti climatici annate come il 2023, mandano il mercato della legna da ardere a capofitto”. Questa la prima considerazione di Mauro Lazzarini, titolare dell’azienda agroforestale Le Fontanelle situata a breve distanza da Castiglione dei Pepoli sull’Appennino Tosco-Emiliano, impegnato nel settore forestale ed agricolo.

Se le temperature non eccessivamente elevate possono essere gradevoli per un buon vivere quotidiano, sono altamente nocive per il reddito di chi con la legna commercia.
“Nel 2023 – continua Lazzarini – non ci sono state temperature tanto basse e rigide da portare a consumi elevati e per noi non è stata una stagione remunerativa. Quest’anno, visto che il 2024 è stato un inverno un po’più normale, il mercato si è regolarizzato ma ci dobbiamo aspettare anche altre annate peggiori e perciò con bassissimo reddito”.

Difficoltà per chi commercia in legna da ardere

(nella foto Mauro Lazzarini)

Occorre pensare anche a un’alternativa. “Un’azienda come la nostra che ha diversi dipendenti – aggiunge il titolare de Le Fontanelle – per stare in piedi deve cercare attività complementari o delle attività connesse, noi ci siano specializzati in tree climbing (arrampicata su albero), taglio piante e cerchiamo di prendere lavori pubblici quando ci sono, proprio per far fronte ai mancati guadagni nel settore del teleriscaldamento. Dobbiamo variegare la nostra attività per restare a galla perché soltanto con la legna da ardere o legna da lavoro non riusciamo ad andare avanti”.

L’azienda di Lazzarini si occupa anche di vendita di legna per l’industria cartiera, tronchi e pali di castagno e abete per effettuare opere di ingegneria naturalistica e staccionate, cippato, un servizio dedicato alla legna per la pizzeria, segue la manutenzione dei giardini, e si dedica ad opere di ingegneria naturalistica.
“Certo, il problema per rifornire le pizzerie non c’è, quel settore non risente del calo ma, ad esempio, i mobili su misura non li vuole più nessuno, è cambiato il mercato, il mobile di pregio non ha il valore che aveva una volta. Alla fine dobbiamo cercare il nostro reddito in altro modo”.

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