Melograni, nocciole e giuggiole sono il piatto forte di un’azienda che sta diventando bio
San Bartolomeo in Bosco (Ferrara) – Morena Callegari per la sua azienda di San Bartolomeo in Bosco (Fe) ha scelto la conversione al biologico, una strada all’insegna del rispetto dell’ambiente che già applicava abitualmente, anche grazie al suo boschetto ricco di “frutti della salute”.
“Non sono più una bambina – scherza Morena – ma ho rilevato ugualmente l’azienda di mio fratello undici anni fa e la seguo grazie ai preziosi consiglio di mio padre, che di anni ne ha 91. Ma non è un’azienda “vecchia”, bensì un luogo dove voglio ancora sperimentare e mettermi in gioco. Così, dopo un 2019 in perdita a causa delle fitopatologie che colpiscono la frutta, ho scelto di andare verso il biologico.
Da quest’anno sono in conversione e intento dire che ho smesso di usare prodotti chimici sui miei alberi da frutto, principalmente mele Golden di due varietà, normale e rugginosa, Stayman e Pink Lady, già pochissimo trattati in precedenza, quasi da un giorno all’altro. I tecnici mi hanno naturalmente sconsigliato di farlo, ma io volevo dare un taglio netto e il risultato mi soddisfa: le mele sono forse più piccole, ma sono buone e sane, tanto che ho già potenziato la vendita diretta in azienda perché la richiesta è costante.
Il nostro orgoglio, però, è un boschetto dove coltivo melograni, nocciole e giuggiole non trattate. Tutti prodotti che il mercato richiede, perché negli ultimi anni si è scoperto che fanno bene alla salute, contengono antiossidanti e preziosi nutritivi. Si tratta di una produzione minore, ma devo dire che in proporzione si guadagna di più rispetto alle mele.
A mio avviso la strada per le piccole aziende, anche per i giovani, è questa: un’agricoltura biologica e biodinamica all’insegna della sostenibilità e una scelta colturale magari più di nicchia, ma che può intercettare consumatori sempre più attenti alla salute”.