Un pomodoro, per devozione, anche nel brodo per i cappelletti

tortellini in brodo

Il Passator Cortese

Pomodoro, in romagnolo “pandòra”. I “panduren” erano, una volta, i pomodori “a fiaschetta” che si appendevano ai travi, come i salami, per conservarli e usarli durante l’inverno. Il giorno di Natale, ricorda Tugnazz, se ne metteva qualcuno nella pentola dove bolliva il cappone per il brodo, saporoso letto in cui avrebbero riposato i cappelletti (o volendo anche i tortellini). “Par divuziòn “, per devozione, perché il brodo deve riuscire una maestà. Difatti, nei giorni d’inverno quando il vento di bora stecchisce come baccalà, un bel piatto di cappelletti in brodo è il miglior ricostituente che ci sia.

Torniamo alla meraviglia quotidiana del pomodoro. “L’è cum la pandora”, recitava un vecchio detto romagnolo. Vale a dire: è come il sale, il pomodoro entra dappertutto, in ogni salsa ed in ogni vivanda. Se ci pensate il pomodoro è lo Zelig dei prodotti ortofrutticoli. Lo sapevano bene le nostre nonne, anche se ancora non avevano visto i film di Woody Allen.

Dopo aver aperto la cannella dei ricordi, un cenno alla memoria storica. Ricordate l’Arrigoni? Fu azienda conserviera di rango del nostro passato prossimo: i suoi pomodori pelati in scatola erano prodotto di punta. Sapete come li lavoravano le operaie negli anni 30-40 del secolo scorso? Li spellavano a mano togliendoli dall’acqua sbollentata a 70°, senza guanti, protette solo da un velo di silicone, tra umidità, scottature e successivi malanni cronici: condizioni di lavoro inaccettabili oggi, ieri no. Questo per ribadire che un conto è la memoria, abbecedario non sempre piacevole. A differenza dell’insulsa nostalgia oggi di gran moda, che inventa un passato agroalimentare bugiardo e ingannevole.

Pensateci: se persino Al Bano e Romina Power cantavano “Nostalgia canaglia”, un motivo ci sarà…

Articoli correlati

Elogio del cavolo (e dei suoi fratelli)

Quando la carne sintetica non si profilava ancora all’orizzonte, il cavolo e i suoi fratelli (e sorelle) hanno ben supplito all’alimentazione popolare quotidiana. Cavolo, cavolfiore, cappuccio e verza: ortaggi contadini,

Leggi Tutto »
finocchio

Occhio malocchio prezzemolo e finocchio

Mini storia inaspettata del finocchio, pregevole ortaggio. Sgombriamo subito il campo da battutacce sessual-razziste, tipiche di persone “di bassa lega” (intendendo per bassa lega un metallo ottenuto dalla fusione di

Leggi Tutto »
WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.