“Una scelta importante che rifarei: non tornerei mai sui miei passi”

frutta biologica

Claudio Ferri

PONTE PIETRA (Cesena) – Tutto ha avuto inizio nel 1996, anno in cui l’azienda agricola Giunchi ha deciso di produrre con metodi biologici ottenendo la necessaria certificazione. Prima la superficie era di poco più di un ettaro e mezzo, ma a tutt’oggi il fondo di 100 ettari è investito a produzioni organiche: frutteti, vigneti ortive e cereali.

“È stata una scelta che rifarei – racconta Enrico Giunchi – anche se è certamente più impegnativo coltivare. Quest’anno, ad esempio, la frutta è stata penalizzata da un maggio piovoso che ha creato problemi maggiori per chi coltiva in regime biologico”.

L’azienda, certificata dal consorzio Ccpb, mediamente è soggetta a 3 controlli in campo oltre che nella parte documentale, analisi che vengono effettuate anche dalla cooperativa Apofruit a cui conferisce i prodotti. È opinione di Giunchi che il consumatore vada alla ricerca di bioproduzioni che abbiano una provenienza certa e documentata. “È molto importante il rapporto che si instaura tra cittadini e produttori – sostiene – e tutte le iniziative che lo fanno avvicinare a noi sono utili per spiegare il grande lavoro che si fa per tutelare l’ambiente”. Giunchi lamenta che non sempre viene riconosciuto un differenziale tra produzioni convenzionali e biologiche dovuto anche agli andamenti dei mercati e dall’offerta di produzioni.

Giunchi

“Tuttavia dopo tanto che coltivo con tecniche biologiche farei fatica a ritornare al sistema convenzionale – conclude – prima di tutto perchè sarebbe un salto indietro di oltre vent’anni, poi anche perchè ho perso le conoscenze tecniche: queste sono scelte importanti che coinvolgono azienda e famiglia”.

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