Giungo 2016
CESENA – Al via il nuovo Tecnopolo di Cesena che ospiterà strumentazioni innovative e ricercatori del laboratorio del Centro interdipartimentale di ricerca industriale agroalimentare (Ciri agroalimentare) dell’Università di Bologna.
La nuova struttura di ricerca è stata inaugurata a Cesena dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dal Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, dal direttore del Ciri, professor Marco Dalla Rosa e dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi. La nuova sede, presso Villa Almerici, di fianco alla sede dell’Università, è destinata ad ospitare innovative strumentazioni di ricerca, incluse celle frigorifere e un incubatore.
La struttura è di circa 1.160 metri quadri e per la realizzazione sono stati investiti 2,4 milioni di euro, di cui il contributo della Regione è stato di 1,8 milioni di euro; tra i promotori l’Università di Bologna, la Provincia di Forlì-Cesena, il Comune di Cesena e il Comune di Forlì.
La peculiarità e l’innovatività del Ciri agroalimentare, ruotano attorno alla visione integrata dell’alimento come sequenza di interventi (scelta delle materie prime e degli ingredienti, formulazione, fermentazione o processo tecnologico, imballaggio, scelta delle condizioni di conservazione o maturazione appropriate) calibrati in modo da programmare e prevedere la sicurezza, la qualità organolettica e nutrizionale nonché la shelf-life del prodotto.
Per questo le competenze tecnologiche, microbiologiche, analitiche e nutrizionali sono integrate per fornire all’industria non solo un servizio, ma un supporto per tutte le fasi della produzione e innovazione, anche attraverso un approccio integrato.
Gli ambiti di ricerca riguardano la bioanalitica, la bioattività, la microbiologia e la valorizzazione di microrganismi a fini industriali, mentre l’area di processo riguarda gli alimenti, consumi e salute. I settori di impatto della ricerca spaziano dal lattiero-caseario, l’enologico, l’industria delle bevande, l’industria conserviera, i gelati e i surgelati.
Già in questa primissima fase il Centro interdipartimentale di ricerca industriale di Cesena ha avviato contatti con varie realtà del settore agroalimentare, da Carpigiani a Coop, da Pizzoli a Olitalia, da Barilla a De Longhi, da Orogel ad Apofruit.
“Attendevamo con impazienza questo traguardo, che riveste un ruolo strategico fondamentale per Cesena – commenta Mara Biguzzi direttore della Cia di Forlì-Cesena -; in un territorio come il nostro, dove la vocazione specifica per l’agroalimentare si traduce nella presenza di alcune delle aziende leader del settore. È vitale rafforzare il collegamento fra università e il tessuto produttivo per favorire l’innovazione e rendere le nostre aziende sempre più competitive. L’inaugurazione del nuovo Tecnopolo è un tassello molto importante per la nostra Università a Cesena e per il nostro territorio, che ha avuto storicamente una cultura agricola e agroalimentare che ha sempre fatto dell’innovazione e della ricerca un suo marchio distintivo.
Con questo progetto abbiamo la possibilità di rafforzare ulteriormente la nostra presenza in un ambito strategico come quello della ricerca industriale legata all’agroalimentare”.