Pensionati italiani: donne sempre più povere

Luglio 2014

M.B.

DALLA REDAZIONE – La fonte dei dati è autorevolissima: l’Inps, dati 2012, prende la parola sull’argomento pensioni nel suo tradizionale studio annuale dedicato al fenomeno.

Pensioni ‘rosa’ più numerose ma assegni inferiori rispetto agli uomini nel 2011. È l’Istat a certificare in un focus dei trattamenti pensionistici erogati a 23 milioni e 686.348 italiani: le donne, pur rappresentando il 52,9% dei pensionati (8,8 milioni su 16,7 milioni) e più della metà delle pensioni, percepiscono solo il 43,9% dei 266 miliardi di euro erogati (il 56,1% è, infatti, destinato agli uomini).

L’importo medio annuo delle prestazioni di titolarità maschile ammonta a 14.460 euro, il 65,6% in più di quello delle pensioni di titolarità femminile, che si attesta a 8.732 euro.

In media il numero di trattamenti percepiti è maggiore nelle donne rispetto agli uomini è ciò fa sì che il divario economico di genere si riduca al 43,8% se calcolato sul reddito pensionistico, che risulta pari a 19.022 euro per gli uomini e a 13.228 per le donne.

Tra il 2001 e il 2011, i differenziali degli importi medi delle pensioni e dei redditi pensionistici tra uomini e donne sono cresciuti, rispettivamente, di 4,5 e 1,7 punti percentuali.
Dall’analisi appena pubblicata si evince che in Italia i pensionati sono per la maggior parte di sesso femminile, il 52,9% sul totale, pari a 16,7 mln di cittadini. Attenzione però: ancora oggi, a un maggior numero di donne in pensione non corrisponde una maggiore somma percepita mensilmente dal sesso femminile: gli uomini detengono pensioni più alte e in totale percepiscono 149 miliardi di euro della spesa complessiva del sistema.

Pensioni d’oro e medie nazionali

Sono 900.000 i fortunati pensionati che percepiscono una pensione di oltre 3.000 euro mensili.
La discrepanza fra uomini e donne resta del tutto evidente: 675.000 sono di sesso maschile e appena 204.000 femminile.
Scendendo dal piedistallo dei pensionati d’oro, la situazione è meno rosea. Per ciò che riguarda le medie nazionali sulle mensilità pensionistiche percepite, l’importo medio nazionale è quello già segnalato. Si noti bene: 7,4 mln di pensionati in Italia non arrivano a percepire mille euro.

La distribuzione geografica dei dati

Il Nord d’Italia detiene il record della diseguaglianza pensionistica uomo/donna: in Liguria, in testa alla classifica, gli uomini percepiscono ogni mese una pensione maggiore del 55,3% rispetto alle corregionali pensionate.
Scendendo lungo lo stivale, invece, le cifre tendono a equipararsi e la forbice tende a chiudersi in favore di una maggiore equiparazione delle somme fra donne e uomini

Perché una tale discrepanza uomini e donne?

Innanzitutto, un dato semplice è quello per cui le donne lavoratrici sono in numero minore rispetto ai lavoratori uomini. Inoltre, è necessario ricordare che in Italia a parità d’incarico lavorativo, sono ancora le donne a percepire lo stipendio più basso.
Il mondo delle pensioni in Italia, dunque, si conferma uno specchio di una società piena di nette disparità di genere. Oltre a essere una delle categorie più svantaggiate dell’occupazione, le donne (soprattutto quelle del Sud) risultano il fanalino di coda anche delle previdenze sociali della Terza Età.

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