Alluvione, bene i provvedimenti ma insufficienti

Stefano Francia

Stefano Francia, Presidente Cia Emilia Romagna 

Sisma uguale ad alluvione? Purtroppo è una tragica competizione dove non vince nessuno. Questa volta è l’acqua che ha sommerso case e campi, provocato frane e isolato intere popolazioni, nonché aziende in montagna e con esse bestiame da governare in situazioni precarie. Vite umane stroncate, danni ingenti – si parla di svariati miliardi – dati che sono provvisori e in crescita ogni giorno. Un dramma per gli abitanti delle aree sommerse, un disagio che si somma alla perdita di lavoro, di attività economiche e soprattutto di certezze per il futuro.

In questo disastro va dato merito a forze dell’ordine, Consorzi di Bonifica e generosità profusa da gente comune e dagli stessi agricoltori. 

Rischiamo di perdere un comparto ortofrutticolo vitale per l’Emilia Romagna, oltre ad un indotto importante. Quello che chiediamo è un provvedimento urgente per ricostruire, con una burocrazia leggera e risorse per rimettere in moto la produzione e l’industria di trasformazione. Poi le abitazioni ed i siti produttivi che vanno risistemati al più presto, come anche la viabilità in montagna, non da meno martoriata da frane e smottamenti.

Il Consiglio dei Ministri ha stanziato cento milioni di euro per le imprese agricole danneggiate dal maltempo che ha travolto la nostra Regione e 75 milioni del Fondo per l’innovazione in agricoltura destinati alle aziende di questi territori.  

Le aziende che hanno riportato danni alle strutture e alle produzioni agricole potranno ottenere un ristoro, anche se non assicurate, con il Fondo Agricat, attraverso il quale potranno beneficiare di contributi in conto capitale fino all’80%, di prestiti con ammortamento quinquennale, della proroga delle operazioni di credito agrario e di agevolazioni previdenziali, consistenti nell’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti. Lo stanziamento da 100 milioni di euro è stato individuato sul Fondo di solidarietà nazionale.  

Il Decreto-legge prevede un ulteriore disposizione da 75 milioni di euro che destina il Fondo per l’innovazione in agricoltura, istituito dalla legge di Bilancio, agli investimenti e ai progetti innovativi realizzati da imprese dei settori dell’agricoltura, della zootecnia, della pesca e dell’acquacoltura che operano nell’Emilia Romagna colpiti dagli eccezionali eventi atmosferici. Sono stati stanziati 10 milioni per l’anno 2023, 30 milioni per il 2024 e 35 milioni per il 2025. È stata introdotta la possibilità di raccolta di legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde di laghi e sulla battigia del mare, non più soltanto a seguito del verificarsi di determinati eventi atmosferici, ampliando una specifica fattispecie già prevista dalla Legge di Bilancio. Infine, il commissario straordinario per la siccità verificherà lo stato di efficienza e manutenzione delle opere di bonifica che consentono il drenaggio delle acque meteoriche, realizzate sull’intero territorio nazionale. È un primo passo, importante, ma ancora insufficiente.

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