DALLA REDAZIONE – Nelle aziende agricole dell’Emilia Romagna ci sono circa 219 mila macchine operanti, la maggior parte delle quali ha un’età media intorno ai 30 anni.
La conseguenza è che i mezzi, oltre ad avere consumi elevati e un alto impatto ambientale, hanno sistemi di sicurezza obsoleti e, anche per questo, causa di numerosi incidenti sul lavoro con esiti mortali.
I dati sono di FerderUnacoma che li ha presentati nel corso di Eima International, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura, ma le considerazioni sulle necessarie e indispensabili revisioni sono di Roberto Guidotti, responsabile tecnico del Cai, la Confederazione agromeccanici italiani e agricoltori italiani.
“Oggi abbiamo in vigore un decreto interministeriale del maggio 2015 che ha fornito un calendario e una serie di disposizioni a carattere generale, ma quelle che mancano sono le determine tecniche.
Da quello che ci risulta sembra che il ministero dei trasporti abbia già messo a punto delle procedure e definito il tipo di attrezzature necessarie. Dal punto di vista tecnico, quindi, sembra sia tutto a posto, ma manca l’aspetto normativo e quindi il decreto, o i due decreti, che dovrebbero definire chi dovrà fare le revisioni e come queste devono essere fatte”.
In pratica, dal 1° gennaio prossimo non è ancora noto a chi doversi rivolgere per poter revisionare i mezzi agricoli. “Sì. E l’aspetto è grave perché il 31 dicembre dello scorso anno è scaduto il termine per fare la prima revisione dei mezzi immatricolati fino al 1973 e il 31 dicembre di quest’anno scadrà il secondo termine per quelli immatricolati fino al 1990. Stiamo parlando di oltre un milione di macchine. Come faremo a rispettare i termini? Ci esporremo alle sanzioni pecuniarie e al ritiro dei libretto di circolazione? Nel settore agricolo c’è molto fermento”.