Bietole, l’annata presenta un quadro positivo nella sua complessità e con alcune variabili legate all’incidenza del fattore meteoclimatico e alla minaccia dei parassiti soprattutto nell’area del Veneto. Per quanto attiene al comparto ‘biologico’ le note registrate sono del tutto soddisfacenti con la produzione totale che ha toccato quasi le 31.900 tonnellate caratterizzate da un alto livello di polarizzazione media pari a 15,27 e con aziende che hanno superato quota 17.
Lo comunica Coprob Italia Zuccheri sottolineando che si tratta di un parametro di misurazione essenziale per determinare la qualità intrinseca della coltura considerata e il suo potenziale valore commerciale. A dimostrazione di questo, precisa sempre il gruppo, il dato significativo che ne consegue è la produzione media di saccarosio nella stagione in corso a quota 5,28 tonnellate ad ettaro, con un incremento rispetto all’anno precedente in cui il valore era di 5,19 tonnellate ad ettaro.
Le regioni principali in termini di superficie bio seminate (circa 1000 ettari) sono risultate anche quest’anno l’Emilia Romagna con oltre 510 ettari e Veneto con 245 ettari, ma vanno evidenziati gli indici prestazionali anche nel nordovest dove le aziende agricole di Piemonte e Lombardia hanno ottenuto risultati decisamente interessanti, sia come polarizzazione che di resa di saccarosio, evidenziando così la buona attitudine anche di questi comprensori ad accogliere favorevolmente la barbabietola da zucchero.
“La bietola coltivata con metodo biologico – spiegano in una nota Coprob e Italia Zuccheri – rappresenta infatti un’ottima opportunità per gli imprenditori agricoli anche per migliorare i loro i territori sotto il profilo della struttura, fertilità e qualità del terreno stesso e naturalmente della biodiversità presente. Le barbabietole biologiche sono state lavorate solo nello stabilimento di Minerbio e per ciò che concerne il prodotto ‘convenzionale’, l’avvio di campagna di trasformazione iniziata nello stabilimento si presenta tendenzialmente positivo rispetto alla media delle ultime tre annate”.
La stagione metereologica non troppo calda (ad eccezione, per un paio di settimane tra fine giugno e l’inizio luglio) con alternanza tra temperature elevate ed altre più fresche e tra giornate di sole e qualche precipitazione piovosa ha, nel concreto, migliorato gli aspetti agronomici e la fisiologia della pianta. “Per queste ragioni, almeno nella prima fase di estirpo – spiega il Gruppo – le barbabietole da zucchero hanno mostrato caratteristiche organolettiche migliori rispetto al 2024 ed in generale un buon contenuto zuccherino (tornato a valori storici) ed un apparato fogliare equilibrato. Anche in questo caso il risultato arriva dai numeri emersi con una resa media in linea con gli anni precedenti, ma con una polarizzazione media superiore agli ultimi anni di coltivazione e, ancora più evidente, con delle rese di saccarosio per ettaro in alcuni casi già superiori alle 10 tonnellate”.