Coltivazione innovativa della barbabietola: un’opportunità per le aziende agricole

Evento-Coprob

Incontro con i produttori organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Ferrara in collaborazione con Coprob per fare il punto sulla nuova campagna saccarifera

FERRARA, 22 dicembre 2022 – La barbabietola da zucchero come opportunità per le aziende agricole, anche alla luce di nuove tecniche di coltivazione innovative di “Precision farming” che rendono la coltura più produttiva. Cia-Agricoltori Italiana Ferrara ha fatto il punto oggi, 22 dicembre, nel corso di un incontro con Coprob – Cooperativa Produttori Bieticoli sulla campagna saccarifera 2023 e le prospettive della bieticoltura sul territorio.

In apertura Massimo Piva, vicepresidente di Cia Ferrara ha spiegato: “Oggi parliamo di un ritorno importante per una coltura “storica” del territorio che ridiventa interessante da un punto di vista della redditualità. Fino al 2006 avevamo una sostanziale autosufficienza per lo zucchero, con 350 mila ettari in Italia poi dalla fine del 2005 c’è stata la riduzione del 50% della nostra quota zucchero e la sostanziale dismissione delle superfici a bietola, arrivata ai 28-30mila ettari attuali.
Coprob e Italia Zuccheri, voglio ribadirlo, ha resistito e ha salvato ciò che rimaneva del comparto. Adesso il mercato premia la produzione della barbabietola e per questo abbiamo voluto questo incontro per informare le aziende sulla “nuova bieticoltura”, anche sopperire alla mancanza di marginalità di alcuni comparti come quello frutticolo. Se non diamo alternative, se non ritorniamo a coltivare con metodi più innovativi, rischiamo di avere un territorio “vuoto” a livello agricolo”.

Per Coprob è intervento il presidente Claudio Gallerani che ha fatto il punto sull’attività di Coprob che da 60 anni assicura la continuità della bietola e dello zucchero italiani.
“Il prezzo dello zucchero è arrivato a oltre 1000 euro la tonnellata e questo ci ha portati a pensare a un nuovo piano di filiera e prezzi più remunerativi e soprattutto certi per i produttori. Come cooperativa assicuriamo 48 euro/tonnellata (con una polarizzazione a 16°) al quale si aggiunge il contributo per la certificazione di qualità che sono altri circa 100 euro a ettaro e portano il prezzo a 50.
In più la barbabietola riceve il premio accoppiato della Pac (circa 700 euro/ettaro pari a 12 euro la tonnellata) e un euro di De Minimis regionale che fa arrivare il prezzo a circa 63 euro. Si tratta di un prezzo garantito, che non può scendere ma solo aumentare se la qualità è maggiore. La produttività della bietola, infatti, grazie alla genetica e alle nuove tecniche produttive, è cresciuta del 2% ogni anno da dieci anni perché non è più la bietola che si produceva nel 2005, non più una commodity ma una specialità del nostro agroalimentare”.

Ma come sarà la bietola del futuro? Lo ha spiegato in dettaglio il direttore agricolo di Coprob, Massimo Cenacchi.
“Parliamo di bieticoltura del futuro in un contesto dove ci sarà una nuova Pac, un clima ancora più incerto sul quale non possiamo intervenire e una volatilità sempre più importante dei mercati. In questo contesto l’avvicendamento delle produzioni deve diventare un valore non solo un obbligo imposto dall’Europa e la barbabietola diventa un asset importante per la rotazione. Rispetto a 10-15 anni fa è più semplice da coltivare grazie al miglioramento genetico e all’ottimizzazione delle tecniche e degli interventi colturali come la biostimolazione, la nutrizione equilibrata e l’utilizzo in emergenza di alcuni prodotti contro le principali fitopatologie.
Essenziale anche l’ampliamento del ciclo produttivo con semine precoci o autunnali. Fare bietola è ridiventato interessante, dunque, da molti punti di vista: avvicendamento, prezzo garantito già alla semina in aumento del 33% rispetto al 2022 e slegato da eventuali cali del mercato dello zucchero; diversificazione delle produzioni; innovazione della genetica e delle tecniche produttive. Come cooperativa stiamo lavorando per continuare a migliorare per dare agli agricoltori preziosi strumenti a garanzia di produttività e marginalità”.

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