ROMA – Apprezzare la birra artigianale attraverso un consumo moderato e un corretto stile di vita. Con una prospettiva equilibrata, questo alimento divenuto parte integrante del made in Italy di qualità può rappresentare una componente significativa del benessere sociale e culturale. È questo il messaggio che emerge dal convegno “Filiera della Birra Artigianale: stili di vita e benessere”, tenutosi il 19 novembre scorso a Roma presso l’Auditorium Giuseppe Avolio della Cia-Agricoltori Italiani e organizzato da Unionbirrai, in collaborazione con Dagri Università di Firenze e ObiArt – Osservatorio Birre Artigianali.
“Abbiamo voluto questa innovativa giornata di studio per approfondire come il consumo moderato e consapevole di birra artigianale, realizzata con prodotti di qualità, possa conciliarsi all’interno di uno stile di vita sano per promuovere convivialità e benessere psico-fisico – ha dichiarato Andrea Soncini, vicedirettore di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti –. Superando le demonizzazioni sui singoli alimenti, le autorevoli relazioni di oggi ci hanno mostrato come l’impatto vada valutato nella sua globalità, attraverso un approccio olistico. La birra è a tutti gli effetti un alimento, che nei secoli ha rivestito anche un ruolo importante, con aspetti culturali, sociali e di piacere personale che non devono assolutamente essere tralasciati.
Nello stato di salute di un individuo, occorre valutare l’impatto del consumo di birra all’interno dello stile di vita e dell’alimentazione complessiva dove occorre tenere conto sia degli effetti favorevoli del luppolo e dei numerosi macronutrienti, che di quelli dell’alcol. Ciò deve guidare la filiera della birra artigianale e i nostri produttori – ha concluso Soncini – a promuovere un suo consumo consapevole e moderato attraverso esperienze che diano valore a tutti gli aspetti correlati al benessere”.
Tra i relatori Luca Gatteschi, medico specialista in medicina dello sport, componente del Consiglio Direttivo Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) dell’International Society of Sport Nutrition, nonché responsabile sanitario dell’Empoli calcio e medico della nazionale A femminile di calcio e Claus Christian Carbon, docente di psicologia dell’Università di Bamberg in Baviera.
“La birra artigianale sta vivendo uno sviluppo molto importante – ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini –. Sono in aumento i consumi, ma soprattutto sta crescendo la cultura del bere birra, legata alla distintività e alla qualità delle produzioni. Proprio queste sono le caratteristiche che devono continuare a premiare i nostri birrifici, facendo leva sulle materie prime agricole 100% Made in Italy. Ora l’obiettivo è incentivare sempre di più gli agricoltori a produrre e creare al contempo nuovi sbocchi di mercato. È un’opportunità per tutti, da chi produce a chi trasforma a chi vende, e può trasformare la birra artigianale e agricola in un importante punto di riferimento per tutta la filiera brassicola nazionale”.
Le relazioni tecnico-scientifiche sono proseguite con Antonio Iaderosa della Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura che ha analizzato il ruolo della disinformazione nel comparto brassicolo artigianale e il professor Fabio Vaiano dell’Università di Firenze, che ha approfondito le implicazioni legali del consumo di birra, con particolare risalto al codice della strada e, infine, con ObiArt, l’Osservatorio Birra Artigianale dell’UniFi, con i professori Menghini e Alampi Sottini che hanno analizzato il mercato della birra artigianale e le scelte di consumo.
Il convegno è stato anche l’occasione per la premiazione dei vincitori del III Concorso Birra dell’Anno – Harvest Beers 2024, dedicato alle birre artigianali con luppolo appena raccolto dove hanno trionfato il birrificio Picobrew di Milano nella categoria “Fresh Hop” e il birrificio Labeerinto di Modena nella categoria “Wet Hop”.