BOLOGNA – Nella quarta giornata di Eima International, la rassegna mondiale della meccanica agricola, la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha evidenziato i vantaggi offerti dai nuovi sistemi di monitoraggio satellitare ed i problemi ancora da risolvere per sfruttare al massimo queste innovative tecnologie.
«L’obiettivo di breve periodo è quello di avere sul fascicolo aziendale dell’agricoltore, disponibili mensilmente, le immagini ricostruite della propria realtà». Lo ha detto Domenico D’Amato, responsabile dei Caa della Cia nel corso dell’incontro organizzato dalla professionale agricola sul tema del monitoraggio satellitare a supporto della Pac. «Non siamo ancora arrivati a questo punto, ma i progressi sono evidenti. Siamo passati dalle sole rilevazioni fotoaeree al monitoraggio con due satelliti Sentinel che ogni cinque giorni riprendono dall’alto ogni porzione della superficie nazionale. L’integrazione dei due sistemi grazie all’intelligenza artificiale – ha evidenziato D’Amato – permette un’accuratezza e una tempestività superiore a quella a cui eravamo abituati e ha portato in ambito Agea alla creazione della Carta dei suoli, uno strumento particolarmente utile negli adempimenti Pac e nell’intera gestione aziendale».
Le immagini dei satelliti Sentinel sono fornite allo stato grezzo, ovvero in bande Rgb e con una risoluzione a 10 metri, ma il sistema di controllo Ams fa sì che l’immagine sia riprocessata e portata a una risoluzione molto superiore, di 2,5 metri. Il risultato di queste operazioni è La carta dei suoli che, come ha ricordato recentemente Agea, è lo strumento fondamentale per la gestione e la pianificazione del territorio. La sua introduzione ha comportato cambiamenti dei criteri per la presentazione delle domande di aiuto e sostegno al settore agricolo. Strategia, questa, fortemente finalizzata ad evitare rettifiche finanziarie da parte dell’Unione europea che incidono pesantemente sul bilancio statale. Agea ha implementato il sistema tecnico di accompagnamento alla presentazione delle domande attraverso la costruzione del fascicolo aziendale, con un percorso condiviso con le organizzazioni degli agricoltori.
«Certo i primi mesi di applicazione hanno avuto alcuni problemi, con un numero di istanze di riesame decisamente elevato. Ma è indubbio che, pur con ritardi ancora in essere – ha rimarcato D’Amato – il monitoraggio satellitare e la carta dei suoli consentono una pianificazione più accurata, un controllo sistematico della realtà agricola e, progressivamente, aumentano il valore del fascicolo aziendale».
«Ad esempio si è scoperto che in Italia esistono ben 300mila ettari a seminativi che – ha chiosa D’Amato – non vanno a premio. Ossia non presentano nessun tipo di domanda Pac. Un numero non indifferente che andrebbe indagato».