Cerasicoltura, la qualità nazionale si distingue nei mercati

Claudio Ferri

VIGNOLA (Modena) – Il comparto cerasicolo lungo tutto lo stivale contempla alcuni areali produttivi che, a seconda della collocazione geografica, portano in tavola in momenti diversi le proprie varietà consentendo di consumare un prodotto italiano per un periodo abbastanza lungo. Le drupe del Sud generalmente sono le prime a raggiungere i mercati per concludere l’offerta nazionale con la produzione del Trentino, collocata più a Nord. In questo lasso di tempo entrano in Italia anche produzioni di Paesi competitori come Spagna, Turchia e Grecia, ma la ciliegia nazionale resta sempre la più ambita per la qualità che esprime.

Walter Monari, direttore del Consorzio della Ciliegia e della Susina Tipica di Vignola, descrive l’andamento dell’annata nel comprensorio che coltiva il frutto ad Indicazione geografica protetta.

Come sta andando la produzione?

La produzione si presenta buona, anche se non eccezionale. Se la stagione ci dà una mano, potremo portare sul mercato un prodotto di alta qualità. Il motivo per cui non parlo di un’annata eccezionale è dovuto a un po’ di freddo primaverile che ha influito, sebbene le gemme fossero ancora chiuse. Ma non sempre una produzione eccezionale è sinonimo di qualità. Talvolta un raccolto più limitato può favorire un prodotto migliore. Comunque siamo ben preparati: oltre il 40% della nostra superficie è protetta con i teli antipioggia, il che ci permette di garantire qualità anche in caso di un andamento climatico sfavorevole.

È quindi importante la protezione dalle intemperie

La ciliegia è molto sensibile, quindi i sistemi protettivi contro la pioggia sono fondamentali per evitare danni come lo spacco del frutto causato dall’eccesso di acqua. In caso di condizioni avverse, queste coperture permettono di mantenere la qualità del prodotto e di conseguenza la nostra presenza sul mercato. Se dovesse ripetersi l’episodio di tre anni fa, quando registrammo 400 mm di pioggia durante la raccolta, senza le coperture avremmo perso i mercati, e quando i clienti non trovano le ciliegie di Vignola, si rivolgono ad altri fornitori, rischiando di perderli per il futuro. Per noi questo significa preservare reddito e mercato a lungo termine.

Come vanno innovazione e ricerca nella cerasicoltura?

Stiamo anche investendo in queste due voci. Abbiamo tre impianti multifunzionali che, oltre a proteggere i frutti dal rischio di spacco, ci difendono anche dalla Drosofila Suzuki, un insetto che danneggia i frutti. Dopo tre anni di sperimentazione, abbiamo ridotto i trattamenti contro questo insetto del 78%. Inoltre, stiamo cercando un antagonista naturale per questo parassita, in collaborazione con il consorzio fitosanitario, per ridurre l’uso di molecole chimiche.

Vignola conserva ancora il primato della qualità sui mercati?

Il marchio “Ciliegia di Vignola” è molto conosciuto per la qualità del prodotto, sia in termini di sapore sia di presentazione. A differenza di altre regioni, come il Veneto e la Puglia che producono volumi maggiori, Vignola si distingue per l’eccellenza, anche se la produzione è più limitata. Siamo un prodotto di nicchia, riconosciuti a livello nazionale ed europeo per le caratteristiche organolettiche. Grazie alla combinazione di ricerca, innovazione e le favorevoli condizioni pedoclimatiche del territorio, siamo riusciti a ottenere frutti di calibro superiore, croccanti e saporiti, che si distinguono dalla concorrenza.

Diamo uno sguardo ai numeri della produzione?

La superficie coltivata con ciliegie di Vignola è di circa 500 ettari, con una produzione che varia tra i 40.000 e i 70.000 quintali, a seconda dell’annata. Si tratta di un prodotto Igp ottenuto dal 2012 dopo un lungo processo di certificazione. Sebbene il mercato estero sia competitivo, con produttori come la Spagna e la Turchia, la nostra nicchia di qualità ci permette di essere presenti anche in un contesto globale. La Puglia, con la sua produzione di ciliegie precoci, è un concorrente per un breve periodo, ma senza un brand forte come il nostro fa fatica a competere sulla stessa qualità.

I nuovi impianti hanno definito anche un nuovo paesaggio nel territorio

Negli anni il paesaggio di Vignola è cambiato con l’adozione di piante più basse che facilitano la raccolta e aumentano la sicurezza, riducendo i rischi per gli agricoltori. Nonostante ciò, la fioritura rimane sempre uno spettacolo straordinario.

Abbiamo accennato ai competitori internazionali, chi sono i più agguerriti?

Guardando all’estero la Spagna è un grande produttore di ciliegie, ma è la Turchia, purtroppo, che sta diventando un competitor temibile, anche a causa di pratiche scorrette come la frode sull’origine del prodotto. Questo rappresenta una sfida per i produttori italiani, ma fortunatamente il nostro controllo di qualità è molto rigoroso.

Articoli correlati

WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.