Fagiolino, Sganapino e il “rullo di botte”

Il Passatore

Da un canovaccio di burattinai bolognesi di oltre un secolo fa. Fagiolino incontra Colombina. “Colombina cara e bella, c’iai l’odor di mortadella/ il tuo naso è come un forno con le paste tutte intorno/ Ho una fame a busanella: me la fai la tagliatella?”. E Colombina: “Sono a qui, o mio Faggiolo, il faggiolino dell’occhio mio caro… E mi Fasulèin. Tutta per te mi vuoi e tutto per ti facerò”.

Buffe sgrammaticature recitate ad arte. È interessante dal punto di vista agricolo l’amorosa citazione di Colombina, non per il fagiolino vegetale come lo intendiamo oggi, ma per il fagiolo dall’occhio: quello antico di casa nostra, cosiddetto perché ha una specie di occhio a mezza pancia e con un suo sapore tutto particolare.

Tornando ai burattini, spalla teatrale immancabile per le avventure di Fagiolino era Sganapino, il cui nome curioso deriva dall’italiano antico (e bolognese) Sganapone, cioè schiaffone. Sganapopoli era invece il cavadenti. Da qui, a quanto pare, il nome scherzoso del simpatico Sganapino che, in genere, aveva un vestitino a quadretti e parlava tutto “zi zi”, per sfottere quelli che si davano delle arie.

Un vecchio e bravo burattinaio che riuscimmo a intervistare quando eravamo apprendisti cronisti, ormai mezzo secolo fa, ci raccontò quanto segue.

Fagiolino si affacciava sul piccolo palcoscenico del castello dei burattini e annunciava, tra inchini, salamelecchi e mortadelle, l’imminente commedia. A quel punto, i bambini chiedevano subito: ” Fagiolino, il rullo di botte”. Compariva il diavolo e Fagiolino faceva prillare il suo “bastunzèin”: e giù botte a volontà sul coppetto del diavolo. Il rullo di botte (figurato, s’intende) lo meriterebbero i franchi tiratori, a tradimento in Parlamento. Anche in vista della ormai imminente elezione del Presidente della Repubblica. Fagiolino, pensaci tu.

Il Passator Cortese

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