Il biocontrollo diventi priorità per l'Ue - Agrimpresaonline Webzine

Il biocontrollo diventi priorità per l’Ue

Stefano Francia

Stefano Francia, Presidente Cia Emilia Romagna

Un canale preferenziale per i prodotti di biocontrollo che ne acceleri l’autorizzazione alla vendita, permettendo alle aziende agricole di usufruire nei campi di alternative, naturali e valide, alla chimica di sintesi. Lo chiediamo all’Europa, un messaggio che è uscito forte e chiaro nel corso del convegno organizzato al Sana di Bologna da Anabio-Cia e dall’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (Ibma), in cui è stato fatto il punto sul progetto congiunto, iniziato nel 2019, ed esempio unico in Europa di sperimentazione tecnico-pratica tra aziende produttrici di presidi di biocontrollo e agricoltori.

Un incontro in cui abbiamo ribadito l’urgenza di una contropartita adeguata agli obiettivi del Green Deal Ue con l’obbligo di riduzione, entro il 2030, del 50% dell’uso dei fitofarmaci.
Il progetto ha già all’attivo prove in campo su un terzo delle regioni italiane con l’obiettivo di arrivare a coinvolgerne almeno il 50% entro fine anno. Gli interventi riguardano la difesa integrata delle colture, su vigne e uliveti, alberi da frutto e ortive, attraverso tecniche di biocontrollo già disponibili che utilizzano microrganismi o derivati, insetti utili, feromoni e sostanze naturali, per contrastare anche le più note e terribili malattie delle piante, dalla peronospora alla mosca dell’olivo.

Un lavoro concreto, condiviso anche con università ed enti di ricerca, che sta portando a un nuovo modello operativo funzionale sia alle aziende biologiche che convenzionali, per favorire la transizione green nella lotta alle fitopatie, senza trascurare l’approccio innovativo e la digitalizzazione.

Si tratta quindi di un trampolino di lancio che Cia e Ibma Italia propongono all’Europa come input da parte dell’agricoltura italiana, sempre più aperta a pratiche sostenibili, ma a patto che venga agevolata l’introduzione di bioprodotti, che oggi non valgono neanche il 10% del mercato dei mezzi tecnici per contrastare parassiti e malattie. Se l’Europa vuole una marcia in più da parte dell’agricoltura nell’attuazione di pratiche ‘verdi’ e nella riduzione dei fitofarmaci, faccia spazio al biocontrollo e lo faccia in fretta, tenga conto delle sperimentazioni e ne agevoli la diffusione.

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