L’agricoltura coltiva anche la solidarietà

Gennaio 2014

Lucia Rossi

FORLì-CESENA – Nel nome della solidarietà. E di un’agricoltura in cui credere. L’esperienza è stata davvero emozionante ed i ringraziamenti da fare sono tanti.

La racconto in prima persona perché l’ho vissuta, organizzata, partecipata insieme a Stefano, cioè Verano Nuti che tutti chiamano Stefano e che gestisce, insieme alla moglie, un’azienda biologica (associata Cia di Forlì-Cesena) e produce perlopiù verdure. Poi ci sono io: mi chiamo Lucia Rossi e con i miei due fratelli gestiamo l’azienda di famiglia (anche noi Cia) e coltiviamo specialmente frutta, secondo il metodo della lotta integrata.

Due realtà complementari non solo sulla carta ma anche nei fatti. Sono infatti due anni che collaboriamo concretamente, lavorando fianco a fianco, per far conoscere la nostra frutta e verdura anche presso il Camping Adriatico di Cervia. E quello che maggiormente cerchiamo di fare è spiegare il nostro lavoro, far capire la stagionalità dei prodotti, far conoscere il mondo agricolo nelle tante problematicità ma anche negli aspetti positivi: uno fra tutti la passione che “ispira” l’agricoltore. Lo scorso luglio (come è stato scritto in Agrimpresa nr. 9), con la collaborazione della direzione del Campeggio Adriatico di Cervia, abbiamo organizzato, con successo, un momento di incontro con i turisti, chiamato “aperifrutta”: una degustazione di macedonia, insieme a musica e alla partecipazione di altri produttori di miele (l’azienda Paganelli di Longiano), vino (l’azienda Cretaia di Rimini), olio e formaggi (azienda Il Pagliaio di Mercato Saraceno). L’intento era quello di far conoscere i prodotti del territorio… ma non solo.

Per questo abbiamo aggiunto la beneficenza!

In collaborazione con la dirigenza Cia di Forlì – Cesena ed il prezioso aiuto di Ivan Bertolini, presidente Cia di Reggio Emilia, abbiamo individuato il Comune di Reggiolo (RE) come destinatario di quello che si sarebbe raccolto: nello specifico la Casa Protetta comunale colpita dal terremoto e che necessitava di un sollevatore da vasca. Grazie alla generosità dei partecipanti, con il ricavato è stato acquistato il sollevatore da vasca e attendevamo con trepidazione di consegnarlo.
Il 16 novembre scorso, presso la Casa Protetta di Reggiolo si sarebbe festeggiato il Patrono… e quale migliore occasione per consegnare il nostro dono?

Trovarci a Reggiolo, visitare il centro che mostra ancora i segni del terremoto, ascoltare le parole del sindaco, Barbara Bernardelli, ci ha emozionati molto. Al di là di tutte le frasi fatte quello che conta è che se ne continui a parlare, che non si pensi al terremoto come un evento concluso e superato. Parlo in prima persona ma interpreto anche il sentimento di Stefano: questa esperienza ci ha dato tanto sia a livello professionale che umano. Ci abbiamo creduto molto tutti.
Replicheremo l’anno prossimo per dare continuità ad un piccolo progetto che a noi sembra enorme.

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