TORRE MAINA DI MARANELLO (Modena) – L’area in cui sorge Il Piccolo Mugnaio è al centro di un crocevia dove transitano eccellenze agroalimentari e industriali (ceramiche), ma soprattutto è a due passi da quella ‘officina’ che ha fatto grande Modena: la Ferrari.
Torre Maina di Maranello è la località in cui da oltre trent’anni ha messo radici questa azienda agricola che nel tempo ha sviluppato l’attività agrituristica, e prima ancora ha iniziato ad ospitare scolaresche perché inserita nel circuito di Fattorie didattiche: in un anno ospitava punte di 2.500 bambini che giocavano con farina e pasta.
Sì, perché tutto nasce dalla passione di Franco Degli Antoni che con la moglie Maria Assunta Bertani hanno costruito la loro abitazione – agriturismo in cui è stato inserito un vecchio mulino di fine Ottocento alimentato ad acqua. Smontato e rimontato in un apposito locale spazioso è una vera attrazione, oltre che essere funzionante.
“Il Piccolo Mugnaio” a Maranello ospita turisti internazionali che, oltre a musei e visite alla Ferrari, vogliono conoscere l’aceto balsamico e apprezzare il buon cibo
‘Il Piccolo Mugnaio’ è situata sulle prime colline e si estende per circa 65 ettari tra seminativi, vigneto e boschi, sconfinando fino al comune di Castelvetro. “Nei primi anni ’80 ci occupavamo principalmente di viticoltura e produzione di vino e aceto balsamico – raccontano Maria Assunta e Franco – e dagli anni ’90 con il progressivo abbandono delle zone rurali dell’appennino e della fascia collinare, abbiamo fatto un importante lavoro di recupero di attrezzature della civiltà contadina e di alcuni mulini ad acqua”. Dal 2001 l’azienda è diventata fattoria didattica proponendo alle scuole del territorio percorsi educativi: «Dal chicco al pane» facendo diventare i bambini per un giorno dei piccoli mugnai e «Dall’uva al vino» per imparare il processo di produzione. “Nello stesso periodo, con l’acquisizione di nuovi terreni annessi all’azienda esistente, abbiamo iniziato l’attività di allevamento di selvaggina allo stato brado: daini, cervi e cinghiali allevati su una superficie di 25 ettari tra boschi, calanchi e laghi in totale libertà”.
La passione per la cucina di Maria Assunta ha propiziato, nel 2007, l’avvio dell’agriturismo all’interno del mulino ad acqua, strettamente connesso alla cucina locale e alle materie prime aziendali. Pasta fresca, carni di selvaggina e altro diventano punto di forza dell’azienda. In azienda sono entrate anche le figlie Sabrina e Annalisa, che hanno consentito l’apertura di un punto vendita all’interno di un importante mercato coperto nel cuore di Modena (Albinelli), annesso alla realizzazione di un laboratorio per la trasformazione delle materie prime aziendali. Parallelamente è stata edificata anche una nuova cantina e l’acetaia che contribuiscono per la produzione di Aceto Balsamico tradizionale di Modena Dop (con oltre 250 botti) e Aceto Balsamico di Modena Igp.
“Il territorio in cui operiamo – spiegano Sabrina e Annalisa –, in parte calanchivo e impossibile da coltivare, ci ha spinto a valorizzare da un lato la viticoltura e dall’altro l’allevamento allo stato semi brado della selvaggina oltre che beneficiare di un turismo internazionale che a parte a far visita alla Ferrari ed ai richiami turistici modenesi, apprezza vino, formaggio e balsamico del territorio. L’acetaia e il mulino, che si possono visitare, oltre agli animali che possono essere avvistati, sono molto apprezzati dai turisti, tedeschi in particolare, ma anche americani e francesi. Naturalmente – concludono le ragazze – lascia un buon ricordo anche la nostra cucina”.
