I fondi saranno impiegati per investimenti produttivi agricoli, la competitività delle aziende, la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo, tecniche di lavorazione ridotta dei suoli, attuazione di strategie di sviluppo locale attraverso i Gruppi di azione locali e assistenza tecnica. Fondamentali saranno anche gli interventi sulle frane nei suoli agricoli.
La Regione ha quindi elencato le risorse a disposizione delle imprese agricole, a fronte di danni diretti e indiretti, che ammontano a 912 milioni di euro.
Complessivamente l’Emilia Romagna può contare fino a ora su risorse per il settore agricolo per oltre 325 milioni di euro. È stato attivato il Fondo di crisi europeo che prevede aiuti ai settori danneggiati da eventi specifici. Per l’Italia, ci sono 60,5 milioni a cui si aggiunge un finanziamento nazionale che porta il totale a 181 milioni, di cui 100 milioni destinati ai danni dell’alluvione, 80 per la siccità. A queste risorse si aggiungono i 106 milioni del Fondo di solidarietà tra le Regioni.
Sono poi stati utilizzati fondi Psr, avanzati tra quelli del periodo 2014-22 per il ripristino del potenziale produttivo. La dotazione è di circa 15 milioni di euro, con copertura del 100% e quindi, precisa la Regione, tutte le domande saranno finanziate. Il termine per la presentazione è il 15 gennaio 2024. Poi ci sono altri fondi per 6 milioni di euro che verranno messi in disponibilità dalla Regione attraverso il Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027, e la possibilità di finanziare il potenziale produttivo dell’ortofrutta attraverso l’Ocm, l’Organizzazione comune di mercato.
Infine, sono previsti dalla legge nazionale n. 100 del 2023 sugli interventi a seguito dell’alluvione, 50 milioni per indennizzi alle produzioni vegetali: ufficialmente non sono ancora in disponibilità, sebbene la Regione abbia già raccolto 5mila domande di danni da parte delle imprese alluvionate.