Stefano Francia, Presidente Cia Emilia Romagna
Quando riceverete Agrimpresa presso la vostra abitazione, l’appuntamento fieristico di Macfrut sarà terminato. L’articolato mondo dell’ortofrutta si confronta, nelle tre giornate riminesi, su diverse tematiche con un denominatore comune: ridare valore e sostenibilità alla filiera, a partite dall’anello più debole, ovvero i produttori, alle prese con clima avverso, patologie e costi di produzione alle stelle.
La presenza della Cia al salone internazionale dell’ortofrutta non ha una connotazione unicamente istituzionale, ma intende portare un contributo significativo anche con incontri e tavole rotonde con esperti che affrontano tematiche tecniche e politiche specifiche per un settore che genera complessivamente, in Emilia Romagna, una Produzione lorda vendibile di circa 1,2 miliardi di euro con una superficie coltivata di 56.691 ettari.
La sofferenza dell’ortofrutta si manifesta maggiormente in alcuni comparti, a partire da quello pericolo, ma in questo periodo in particolare c’è fibrillazione anche su una produzione in cui la nostra regione è leader, ovvero il pomodoro da industria. Il Distretto del Nord non ha ancora un contratto ed i trapianti sono già iniziati in assenza, quindi, di certezze economiche per i coltivatori. Dalle prime stime sembra, inoltre, che le superfici investite saranno maggiori rispetto allo scorso anno, con una previsione di 42 mila ettari contro i 38 piantumati nel 2023.
Tornando alle nostre iniziative in Fiera, diamo risalto all’innovazione varietale, elemento che potrebbe aiutare i produttori a superare le difficoltà in campo, in aumento a causa della dismissione di alcuni principi attivi e al climate change. Promozione dei consumi, educazione alimentare per le giovani generazioni e risparmio idrico sono alcuni degli argomenti che affronta la Confederazione, senza trascurare le produzioni biologiche e le relative normative. Anche il tema della gestione del rischio è un focus su cui la Confederazione vuole informare i produttori, sempre più alle prese con disastri ambientali.
Infine, il voto della plenaria del Parlamento Ue sul Regolamento Imballaggi conferma i miglioramenti raggiunti nell’accordo provvisorio, ma restano purtroppo in piedi norme ancora penalizzanti per l’ortofrutta fresca, per cui Cia auspica un nuovo e tempestivo intervento con l’apertura della prossima legislatura. Rimane critico, infatti, il divieto di utilizzo degli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura sotto 1,5 kg, che non supporta il settore né sul fronte delle spese né sulla garanzia di una migliore conservazione del prodotto, oltre che rispetto all’obiettivo del contrasto allo spreco alimentare.