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Meloni in serra, la qualità è maggiore

meloni

Luca Soliani

CORREGGIO (Reggio Emilia) – “I primi meloni? Tra pochi giorni, all’inizio di giugno!”. Parole di Mauro Torelli, imprenditore agricolo del distretto di Correggio.

La sua azienda si estende per circa tredici ettari tra angurie – di cui una parte consistente ‘Anguria Reggiana Igp’ – e meloni. Questi ultimi sono coltivati tutti sotto serre, mentre le angurie anche in campo libero.

Quante sono dedicate ai meloni?

Oltre sessanta, di circa 300 metri quadri l’una.

Perché questa scelta?

Le ragioni sono diverse. Prima di tutto, la qualità: è notevolmente maggiore. E’ poi molto più agevole la gestione, da ogni punto di vista. La mia azienda è improntata alla filiera corta: dal produttore al consumatore. Questo significa che ogni quindici giorni metto a dimora nuove piante per avere prodotti sempre freschi e posso permettermi una programmazione dai primi giorni di giugno all’autunno inoltrato. E con la serra è tutto più agevole. Per ultimo, le serre offrono una protezione importante dagli eventi estremi, come le grandinate, causati dai cambiamenti climatici. In più in caso di brutto tempo, la serra permette di poter raccogliere tutti i giorni e nel pulito. Tengo a specificare che tutte le plastiche sono studiate appositamente per serre e, soprattutto, sono diverse in base al prodotto che è messo a dimora: sono tutte ecosostenibili, e alla fine del percorso sono completamente raccolte e inviate a centri di riciclo.

Quando hai messo a dimora le prime piantine di melone?

Il 10 marzo. E naturalmente non è ancora finita.

Quanti tipi di meloni coltivi?

Svariati. Ma, ed è un ‘ma’ fondamentale, ciò che conta è la qualità. Non ho mai cercato la superproduttività. Ho un rapporto diretto con il consumatore, grazie al mio punto vendita a ‘Ponte Testa’ a Reggiolo: se non c’è la qualità, la fiducia viene giustamente a mancare”.

Come difendi la coltivazione dagli attacchi di insetti e malattie?

Faccio due trattamenti molto blandi prima della fioritura. E, soprattutto, utilizzo gli ‘insetti antagonisti’ che risolvono davvero tantissime problematiche. Questo mi permette di avere coltivazioni egregiamente difese da insetti e parassiti, e un prodotto ottimo dal punto di vista della salubrità, a residuo praticamente zero.

Aspettative per la stagione?

Molto buone. Sono oltre 40 anni che coltivo angurie e meloni: ho una clientela molto affezionata e ogni anno nuovi clienti. Nonostante sia stato un maggio piovoso, quando tornerà il sole inizierà a fare finalmente caldo”.

L’esplosione dei costi è un problema serio che riguarda tutto il settore.

Purtroppo sì. Nel mio piccolo, ho adottato tecniche che mi permettono di risparmiare: ho 35 chilometri di manichette a goccia stese in tutti i campi. E le serre hanno le attrezzature sotterranee in pvc, ognuna con il suo rubinetto. In questo modo riesco ad avere un risparmio idrico di oltre il 70% e un risparmio energetico (luce e gasolio) di circa l’80%. Per contrastare i periodi di siccità, visto che il canale più vicino ai miei campi dista ben 4 chilometri, all’interno del mio podere ho realizzato un laghetto di circa 3mila metri d’acqua che mi permette di coprire diverse esigenze. Sono molto soddisfatto. Invito tutti a venirci a trovare nel chiosco presso Ponte Testa a Reggiolo dove, oltre meloni e angurie, potrete trovare tanti altri prodotti di propria produzione e, grazie al nostro laboratorio, anche salse e confetture di ogni tipo. 

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