Stefano Francia, Presidente Cia Emilia Romagna
In Emilia Romagna abbiamo avuto tre gelate nel periodo della fioritura a partire da marzo e fino ad aprile che hanno causato danni importanti, soprattutto su albicocche e pesche. Tuttavia i danni sono stati limitati grazie agli investimenti degli agricoltori negli ultimi anni, con il supporto della Regione Emilia Romagna, attraverso il bando per la creazione di frutteti resistenti.
Questi investimenti hanno incluso sistemi di prevenzione, come le irrigazioni sotto chioma e i ‘ventoloni’ che spostano gli strati d’aria più freddi per evitare il congelamento. Questi dispositivi collocati nelle vicinanze dei centri abitati sono stati talvolta oggetto di lamentele a causa del rumore prodotto: sebbene il disturbo sia minimo, è comprensibile che non tutti possano tollerarlo facilmente durante la notte, ma è necessario, visto che le gelate tardive possono compromettere la produzione. Poi parliamo di poche notti nell’arco dell’anno, confidiamo quindi comprensione da parte dei cittadini.
Riguardo ai sistemi di tutela ‘passivi’ delle produzioni, la nostra regione negli ultimi dieci anni è stata colpita frequentemente dai danni da gelo, ma le aziende che hanno potuto assicurarsi da questi fenomeni sono relativamente poche.
Tuttavia, nuove compagnie stanno entrando nel mercato per offrire assicurazioni per i prodotti sotto rete, che già includono una protezione contro le calamità. Abbiamo lavorato con le compagnie per cercare di ottenere un contributo significativo che potrebbe arrivare fino al 70% per le polizze assicurative. Questo rende l’assicurazione più accessibile per gli agricoltori.
Poi c’è Agricat, il fondo mutualistico che copre danni da siccità, alluvione e gelo che ristorna i danni di questi tre eventi catastrofali. È stato finanziato con il 3% della Pac, quindi è una forma di autotassazione degli agricoltori. Il sistema sta funzionando, ma ci sono stati problemi legati alla dimensione dei risarcimenti. Spesso i costi di produzione, come la potatura, sono già stati sostenuti quando si verifica un danno da gelo.
Agricat non copre la perdita di valore della produzione, ma i costi di produzione effettivi e la percentuale riconosciuta è troppo bassa e non corrisponde affatto alle aspettative degli agricoltori.
Su questo ‘tasto’ la Cia sta lavorando per cercare di modificare una situazione che non da soddisfazione economica alle imprese.