Raggiunti gli obiettivi nelle assemblee zonali della Cia imolese

Marzo 2017
IMOLA – L’appuntamento di marzo al Centro sociale La Stalla di Imola ha concluso il ciclo di incontri organizzato dalla Cia, dedicati al confronto e per fornire informazioni sulle attività passate e future.
“Tre appuntamenti a Fontanelice, Poggio Piccolo e Imola – precisa il presidente della Cia imolese, Giordano Zambrini – per incontrare gli oltre mille soci titolari o contitolari di azienda. L’occasione per rendere nota l’attività politico – sindacale della Cia di Imola ma anche per condividere le attività e le iniziative del 2017. Non solo, dunque, una semplice elencazione degli incontri organizzati e degli obiettivi raggiunti, ma è stata anche l’occasione per conoscersi, confrontarsi e per proporre nuove strategie”.
Tra le iniziative ricordate dal presidente, la presentazione del documento quadro “Agricoltura e governo del territorio”, del dicembre 2016. Un insieme di linee di programma redatte da Comune di Imola e Nuova Agricoltura srl, con l’obiettivo di pensare in maniera partecipata e concreta allo sviluppo di uno dei comparti fondamentali per il futuro del territorio. Denominatore comune delle aree d’intervento suggerite è la possibilità di concretizzare queste linee guida in tempi ragionevoli e con risorse ragionevoli: si tratta di obiettivi molto ambiziosi, ma senza utopie. Parlando del futuro, il presidente Zambrini ha presentato, tra i vari progetti, due incontri che saranno organizzati a breve dalla Cia di Imola e un importante appuntamento a Bologna. “Un convegno a Medicina per parlare di rete d’impresa, l’occasione per spiegare nuove e importanti opportunità e un altro convegno in un comune della vallata del Santerno per presentare idee di valorizzazione per la collina”. E queste sono solo alcune delle proposte.
“Perché come Cia vogliamo essere sempre più attenti al nostro territorio e quindi sempre più vicini ai nostri soci. Bisogna seguire strategie nazionali ma solo se possono essere calate nel proprio territorio di appartenenza, perché ogni realtà necessità di attenzioni, politiche e strategie personalizzate”. La parola è passata poi ai soci che hanno espresso forte critica per i continui e sempre più pressanti impegni burocratici, che danneggiano il lavoro nei campi e occupano sempre più tempo. Elementi che rischiano di annullare l’attività di un intero anno, soprattutto quando a questi si deve aggiungere un ricavo che non copre mai i costi. Una richiesta di semplificazione che potrebbe, e dovrebbe secondo i soci Cia Imola, essere portata avanti da tutte le organizzazioni agricole insieme. E l’unitarietà è un altro elemento che è stato rilevato durante le assemblee. In tanti, infatti, hanno detto come non ha più senso la presenza di quattro realtà per affrontare problemi che sono comuni. Importante è collaborare e venirsi incontro, come nel caso della Cia che intende aiutare gli agricoltori soci della Copagri che in questo momento si trovano in difficoltà per il blocco che è stato imposto al Caa Copagri, un fermo che di fatto impedisce a quasi 100.000 agricoltori di adempiere ad una serie di pratiche ordinarie. Serve farsi belli come fa la Coldiretti, hanno detto ancora i soci, con immagini e iniziative declamando a gran voce una situazione che è comune a tutti gli agricoltori, e non solo a chi lavora sotto una bandiera gialla? Cosa ha prodotto tutto ciò in termini di tutela del reddito delle aziende agricole?
Altra criticità sollevata, il cambio generazionale che non porterà, in molti casi, un fattivo passaggio di lavoro in quanto molti giovani hanno fatto scelte diverse. Tante attività agricole, nel giro di qualche anno, potrebbero essere definitivamente interrotte, comportando pericolosi abbandoni. Il presidente ha preso nota di tutti gli interventi, impegnandosi a riportare osservazioni e proposte in sede regionale e nazionale.