Caterina Venturi
Con il Psr 2023-2027 della Regione Emilia Romagna saranno finanziati bandi regionali per l’insediamento di giovani agricoltori e per supportare gli investimenti delle aziende agricole.
Gli interventi dedicati sono: SRE01 “Insediamento di giovani agricoltori” e SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”.
Una delle priorità della Regione rimane, quindi, quella di incentivare il ricambio generazionale nelle aziende agricole, attraverso la concessione di un sostegno a giovani imprenditori agricoli di età fino a 41 anni non compiuti che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda, dietro presentazione di un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola.
La finalità dell’intervento è di offrire opportunità e strumenti per attrarre giovani nel settore agricolo e per consentire di attuare idee imprenditoriali innovative anche mediante approcci produttivi maggiormente sostenibili sia in termini di ambiente, sia in termini economici e sociali.
Se le finalità sono simili alla programmazione 2014-2020, alcuni criteri di ammissibilità per accedere al bando sono cambiati.
Tra le principali novità, infatti, c’è il requisito di essere in possesso della qualifica Iap o Coltivatore Diretto entro la conclusione del Piano di sviluppo aziendale. Questo criterio di ammissibilità sostituisce quello legato allo Standard Output per calcolare la Dimensione economica aziendale. Il concetto di Standard Output in questa programmazione è abbandonato.
Secondo la normativa, è considerato Iap un imprenditore agricolo in possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali e che dedica alle attività agricole di cui all’art. 2135 del codice civile, almeno il 50% del proprio tempo di lavoro e che ricava, da queste attività almeno il 50% del proprio reddito da lavoro complessivo.
Nel caso di attività svolte in zone svantaggiate i requisiti sono ridotti al 25%.
È definito coltivatore diretto (CD) il piccolo imprenditore che svolge attività agricola, ovvero si dedica direttamente ed abitualmente alla manuale coltivazione dei fondi, in qualità di proprietario, affittuario, usufruttuario, enfiteuta, e/o all’allevamento e attività connesse, e deve esercitare l’attività per un periodo non inferiore a 104 giornate annue facendo fronte autonomamente ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo annuo occorrente per la gestione dell’azienda.
Per ottenere la qualifica di coltivatore diretto è invece necessario avere determinati requisiti soggettivi e oggettivi. In particolare, il coltivatore diretto deve contribuire, con il lavoro proprio e della propria famiglia, ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo aziendale, con un numero di giornate annue non inferiore a 104.
Gli altri criteri di ammissibilità, tra cui ricoprire il ruolo di capo di azienda e presentare domanda di premio al più tardi entro 2 anni dall’apertura della partita Iva, o dall’inserimento in una società esistente, sono simili a quelli della scorsa programmazione.
Verranno premiate con punteggi più alti le aziende che:
- si insediano in zone con vincoli naturali o altri vincoli specifici;
- presentano Piano di sviluppo aziendale maggiormente rispondenti a criteri di sostenibilità energetica, ambientale o a obiettivi qualificanti;
- insediano giovani in possesso di titolo di studio ad indirizzo agricolo.
Come avveniva nella programmazione 2014-2020, anche in quella corrente sarà possibile attivare il bando “pacchetto giovani”, ovvero aderire contestualmente anche all’Intervento SRD01, che con il bando giovani eroga un contributo del 50% sugli investimenti collegati all’insediamento.
L’attivazione del “pacchetto” è finalizzata a favorire anche i Psa più strutturati ed ambiziosi.
L’Intervento SRD01, il cui bando uscirà anche singolarmente e potranno aderirvi anche le aziende agricole non giovani, finanzierà interventi per potenziare la competitività sui mercati delle aziende agricole e accrescere la redditività delle stesse, migliorandone, al contempo, le performance climatico-ambientali.
Queste finalità saranno perseguite attraverso la valorizzazione delle strutture aziendali, l’incremento della produttività e l’adeguamento della struttura dei costi e dei ricavi aziendali.
Anche per questo intervento è stato eliminato il criterio di ammissibilità legato allo Standard Output. Il requisito è di avere la qualifica Iap o Coltivatore Diretto che però, a differenza del pacchetto giovani, deve essere rispettato al momento della domanda di sostegno.
La percentuale di contributo sarà pari al 40% della spesa ammissibile, che sarà innalzata al 50% nel caso di giovani agricoltori e per le aziende che si trovano in zona svantaggiata.
Saranno previsti punteggi per:
- investimenti con finalità specifiche quali, ad esempio, l’introduzione e lo sviluppo di tecnologie digitali;
- investimenti localizzati in zone svantaggiate;
- investimenti effettuati da soggetti con caratteristiche quali, ad esempio, i giovani agricoltori, il grado di professionalità del richiedente;
- investimenti con effetti ambientali che riducano l’utilizzo delle risorse e ne aumentino l’efficienza.
I primi bandi, SRE01 “Insediamento di giovani agricoltori” e SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” saranno pubblicati, molto probabilmente, entro il 2023.