Sviluppo rurale, assegnati 913 milioni di euro all’Emilia Romagna

nuova Pac

Caterina Venturi

Così come il primo pilastro, anche lo sviluppo rurale, ovvero il secondo pilastro della Pac, avrà inizio a partire dal 1° gennaio 2023. I fondi assegnati all’Emilia Romagna da qui al 2027 ammontano a circa 913,2 milioni di euro, che saranno impegnati per rispondere a quattro importanti obiettivi che l’Italia e la nostra Regione si sono poste per sostenere il sistema agricolo ed i territori rurali:

  • supportare la competitività e sostenere il reddito delle imprese, obiettivo su cui sono stanziati 286 milioni di euro (31,33% del totale);
  • favorire la sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, con 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse totali;
  • incoraggiare lo sviluppo socioeconomico dei territori rurali, con 149 milioni di euro (16,32%);
  • sostenere l’innovazione digitale in agricoltura, obiettivo trasversale a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).

Non solo nuovi obiettivi, ma anche nuova governance. Se prima la Regione Emilia Romagna era l’autorità di gestione del Psr, ovvero si rapportava direttamente con la Commissione europea, dal 2023 questo ruolo sarà ricoperto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, che avrà anche il compito di coordinare tutte le regioni. I bandi continueranno, però, a essere emanati e gestiti dall’Emilia Romagna: spetterà, infatti, alla nostra Regione la programmazione e l’attuazione degli interventi dello sviluppo rurale che, pur avendo una impostazione di base omogenea a livello nazionale, saranno integrati a con le specificità regionali.Come in ogni programmazione cambiano anche i termini utilizzati, non avremo più le Misure quindi, ma gli Interventi, ed alcuni saranno del tutto nuovi per l’Emilia Romagna.

A cominciare dall’intervento SRA19 “Riduzione dei fitofarmaci”, con il quale sarà possibile ricevere aiuti ad ettaro per impegnarsi ad applicare tecniche di gestione agronomiche volte alla riduzione della deriva dei prodotti fitosanitari, di sostanze attive classificate come candidate alla sostituzione e all’introduzione di metodi di difesa più evoluti e a minore impatto ambientale sull’uomo.

Tra i nuovi Interventi saranno anche attivati bandi per favorire l’apicoltura (SRA18), le risaie (SRA22), i castagneti da frutto (SRA25), nonché il benessere animale (SRA30) e le indennità compensative, anche in zone Natura 2000. Come novità è previsto, inoltre, l’Intervento SRE03 “Avvio di nuove imprese connesse alla silvicoltura”, che eroga un premio di 40.000 euro per le aziende che si insediano per la prima volta in attività di silvicoltura.
Le conferme saranno comunque tante: per quanto concerne il settore agroambientale, la Regione continuerà, ad esempio, a finanziare le nuove adesioni ed il mantenimento alla produzione integrata e biologica, anche se con alcune importanti novità: per poter accedere ai contributi destinati all’agricoltura biologica sarà obbligatorio aver notificato i terreni oggetto di impegno entro il 31/12/2022, mentre per la produzione integrata sarà necessario ottenere la certificazione SQNPI entro probabilmente il 15/05/2023.
Torneranno, inoltre, gli Interventi dedicati ai pagamenti delle indennità compensative in zone montane e non montante svantaggiate.

Sul versante competitività, la Regione ha assegnato all’Intervento SRD01 63 milioni, con i quali finanzierà gli investimenti rivolti alle aziende agricole.
Inoltre, verranno emanati bandi investimento con finalità ambientali e di contenimento delle emissioni, così come per la diversificazione delle attività agricole.

I giovani agricoltori (tra i 18 anni compiuti e i 41 non compiuti) che intendono insediarsi per la prima volta in agricoltura potranno beneficiare dell’Intervento SRE01 “Insediamento giovani agricoltori”, sul quale sono disponibili 60 milioni per l’intera programmazione. I giovani potranno ricevere un premio di 50.000 euro, innalzato a 60.000 se in zona svantaggiata e avranno, inoltre, la possibilità di effettuare investimenti collegati, con un sostegno pari al 50% della spesa ammissibile.

La Regione Emilia Romagna ha, quindi, deciso di puntare su una maggiore sostenibilità ambientale e su un’importante innovazione generazionale, digitale e tecnologica, attraverso il finanziamento di un grande numero di Interventi, che ammontano complessivamente a 46, articolati in 66 azioni specifiche che vedranno l’emanazione di un sostanzioso numero di bandi.

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