Stagione a rischio per l’olio: troppa siccità

Alessandra Giovanni

Sicuramente non sarà la buona campagna dello scorso anno in termini di quantità di produzione di olive”. Ne è certa Sabrina Paolizzi, tecnico dell’Arpo, l’Associazione regionale tra i produttori olivicoli dell’Emilia Romagna. “Il calo di produzione previsto – continua Paolizzi – è probabilmente intorno al 40% a livello regionale. È stata buona la fioritura di giugno e soddisfacente l’allegagione, ma il vero problema è la fortissima siccità che ha causato una cascola particolarmente accentuata di olive”.

Cadono i frutti che mettono in difficoltà la quantità, ma si conta in una buona qualità. “Tutto deve ancora avvenire – prosegue il tecnico dell’Arpo – ed è presto, quindi, per fare una previsione ma è anche vero che la siccità porta un accumulo di polifenoli e questo mette in risalto e accentua, l’amaro e il piccante, caratteristiche positive di un buon olio”.

Previsto un -50% di produzione, ma la qualità sembra buona

Dello stesso parere Ermanno Rocca, tra gli imprenditori che hanno dato vita alla società Valsanterno e che segue anche oltre 3.200 piante di olivo sui colli bolognesi.

“Il calo produttivo previsto per la zona del comprensorio bolognese e imolese – specifica Rocca, che è anche presidente della Rete Olio Extravergine Felsineo – è di almeno il 50%. Fino a inizio giugno la situazione era buona poi, i 35 gradi di giugno e luglio, hanno provocato una cascola importante. Se non arriverà acqua perderemo altri frutti. Insomma, tutto dipende dalla forte siccità”.

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