06/09/2013
DALLA REDAZIONE – I focolai di influenza aviaria registrati in Emilia Romagna sono quattro, due in Provincia di Ferrara e due in provincia di Bologna.
Una prima stima dei danni, considerando solo il valore dei capi abbattuti si aggira dai 5/6 milioni di euro. Da subito il Ministero della Salute e la Regione Emilia Romagna hanno insediato una unità di crisi ed è stata messa in atto una stretta rete di sorveglianza sanitaria, che prevede un piano straordinario regionale di controllo su tutti gli allevamenti avicoli, con misure aggiuntive rispetto a quelle già previste dal Piano nazionale contro l’influenza aviaria.
La Regione ha messo in atto misure straordinarie per la prevenzione della diffusione del virus, per il contenimento dell’infezione, il monitoraggio degli allevamenti e la tutela della salute pubblica.
Le azioni riguardano l’istituzione di zone di protezione (raggio di 3 km dal centro aziendale) e sorveglianza (raggio 10 km dal centro aziendale) del territorio in cui risiede l’allevamento, nelle quali sono previsti controlli di tipo virologico e sierologico, con vincoli alla movimentazione delle merci e dei prodotti, poi sono previsti controlli straordinari su tutto il territorio regionale e la sospensione di fiere e mercati di animali di specie vulnerabili.
Per quanto riguarda le operazioni di prevenzione del diffondersi della malattia, il Ministero ha istituito ampie zone di controllo temporaneo che si estendono anche nel ravennate e nel forlivese dove sono anche stati previsti vincoli sulla movimentazione di volatili vivi, come particolari restrizioni agli spostamenti di galline dal territorio regionale, mentre la macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente nell’ambito dell’Emilia Romagna.
A queste norme si è aggiunta la circolare ministeriale del 22 agosto che impedisce, salvo deroghe la movimentazione dei capi vivi e delle uova fuori dalla Regione Emilia Romagna, indipendentemente o meno dalla presenza di focolai in zona.