Organizzata da Agrinsieme per chiedere risorse contro la crisi provocata da cimice asiatica
FERRARA – Un lungo corteo di 300 trattori ha percorso le principali vie della città e si è poi trasformato in una marea, forte e coesa, di 5mila produttori, che da piazzale Ex Mof di Ferrara hanno raggiunto piazza Municipale. Un popolo con diverse bandiere e appartenenze, ma unito nel denunciare la crisi del settore agricolo, provocata da due “flagelli” altrettanto letali: la cimice asiatica e i prezzi di mercato che, ormai da anni, non coprono i costi di produzione.
Un popolo che, lo scorso 30 gennaio, ha scelto di mobilitarsi al grido “Il tempo è finito”, dopo un lungo periodo di attesa nei confronti di politica e istituzioni, che avevano promesso interventi concreti e rapidi per le aziende colpite dalla crisi. Risorse di supporto al reddito insufficienti, come gli 80 milioni in tre anni che dovrebbero arrivare dal ministero delle Politiche agricole, o azioni di sostegno, come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi previdenziali, mai applicate. Tutto in un momento molto delicato per il settore agricolo in generale e frutticolo in particolare, con l’affacciarsi di una nuova annata agraria piena di incertezze, per il persistere delle problematiche fitosanitarie e per la profonda mancanza di liquidità e di risorse per gli investimenti.
All’arrivo il corteo ha riempito piazza Municipale per ascoltare gli interventi degli organizzatori di Agrinsieme Ferrara, a partire da Roberto Crosara, presidente di Confcooperative che ha sottolineato: “La perdita costante di giornate di lavoro per chi è occupato in agricoltura, circa 300mila nel ferrarese” e poi di Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura Ferrara, che ha parlato di una crisi non solo agricola ma anche alimentare: “I nostri problemi non riguardano solo l’agricoltura ma hanno una ricaduta sull’economia in generale e soprattutto sui consumi e sulle famiglie che sono nostre alleate in questa battaglia, perché hanno il diritto di mangiare cibi sani e di qualità”. A chiudere i discorsi, l’intervento di Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara e coordinatore di Agrinsieme.
“Dopo un’annata terribile quest’anno – ha detto Calderoni – c’è il rischio concreto che nessuno si salvi, da chi produce a chi si occupa di trasformazione e logistica. E se perdiamo il settore primario, perdiamo una parte essenziale del mondo economico e sociale, attorno al quale lavorano migliaia di lavoratori e lavoratrici. I danni al settore sono enormi e sono stimati ormai a un miliardo di euro, una cifra insostenibile per tutto il sistema. Noi ribadiamo la necessità di provvedimenti subito da parte del Governo e da Bruxelles, perché le buone intenzioni e le promesse non bastano più. Il settore agricolo non può essere il capro espiatorio di tutti i problemi e le dinamiche internazionali, a partire dai dazi statunitensi e russi che penalizzano il settore e dai prezzi talmente bassi che non conviene più produrre. Noi paghiamo ogni giorno il mancato valore che non viene riconosciuto ai prodotti e questo genera l’incapacità di fare reddito. In più ci troviamo a coltivare senza quelle molecole necessarie a contrastare le fitopatologie e, come se non bastasse, veniamo additati come nemici dell’ambiente, anche se siamo i primi a tutelare il territorio. Servono, dunque, risorse per continuare a lavorare, per non chiudere, per consentire ai giovani di aprire le loro aziende, per dare un futuro vero e concreto al nostro straordinario agroalimentare”.
La mobilitazione, voluta e organizzata da Agrinsieme Ferrara, ha riunito le principali sigle del settore agroalimentare: Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative, ma anche l’intero mondo economico del territorio, perché sono scesi in piazza accanto ai produttori anche i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Cna e Unima. Assente Coldiretti, che il giorno prima aveva organizzato una sorta di contro-mobilitazione a Fiera Agricola di Verona e che, come sempre, ha deciso di manifestare da sola in un momento in cui l’unità del settore agricolo sarebbe fondamentale.
Accanto ad aziende agricole e cooperative anche i rappresentanti della politica, a partire dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e poi l’assessore regionale all’agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, i sindaci e gli assessori del territorio, i consiglieri regionali ferraresi Marcella Zappaterra, Marco Fabbri, Fabio Bergamini e il segretario regionale Pd Paolo Calvano.