Alte rese per ettaro e qualità elevata
BOLOGNA – È stata una campagna del pomodoro da industria molto positiva quella del 2021 nel Nord Italia.
A certificarlo, i dati raccolti ed elaborati dall’Oi Pomodoro da industria del Nord Italia che testimoniano come con i 38.621 ettari, di cui il 70% in Emilia Romagna, abbiano consentito di trasformare circa 3 milioni di tonnellate di materia prima con una resa in campo eccezionalmente alta di circa 80 tonnellate/ettaro, a fronte di un dato medio quinquennale di 71,3 tonnellate/ettaro.
Una campagna caratterizzata anche da un’ottima qualità organolettica con 4,9° brix ed un eccellente risultato in colore.
“A favorire questo risultato – analizza Tiberio Rabboni, presidente dell’Oi -, sono stati due fattori determinanti: il clima decisamente favorevole ed il buon funzionamento della programmazione produttiva concordata fra Organizzazioni produttive e Imprese di trasformazione ad inizio anno.
Questo ha consentito di raccordare l’offerta di materia prima con quanto richiedono i mercati e organizzare al meglio i trapianti per allungare il periodo di campagna, evitando la concentrazione di maturazione in agosto con le conseguenti difficoltà di consegna e trasformazione. La programmazione, strumento scelto da una filiera paritaria e autogovernata, dovrà essere consolidata e perfezionata nel 2022, annata in cui si faranno i conti con una domanda di prodotto differente”.
I dati sono stati presentati in occasione della visita alla filiera del Nord Italia da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
Tra i temi trattati, quello della gestione idrica con la richiesta dell’Oi di mettere in sicurezza l’approvvigionamento irriguo, attraverso l’adeguamento delle infrastrutture esistenti e la creazione di nuovi invasi, nonché il reinserimento della finanziabilità dell’irrigazione a goccia nella Ocm, Organizzazione comune di mercato Ue ortofrutticola.
Sul fronte della Ralstonia solanacea rum, l’Oi ha chiesto di stipulare un protocollo d’intesa con la Regione per il finanziamento della ricerca e sperimentazione per il contrasto della batteriosi.
Infine, sul fronte del Piano strategico nazionale della Pac, l’Oi ha chiesto di supportare la conferma, da parte dell’Italia, dell’aiuto accoppiato per il pomodoro, mantenendolo con dotazioni finanziarie che consentano un allineamento con gli aiuti accoppiati ad ettaro che Spagna e Portogallo riconosceranno ai loro produttori di pomodoro e di prevedere che, nell’ambito degli “ecoschemi” della nuova Pac, e dei relativi pagamenti aggiuntivi, venga dato rilievo alla produzione integrata e alla produzione biologica.
“La campagna del pomodoro da industria – ha commentato l’assessore Mammi – è andata molto bene per quantità e qualità: una buona notizia per le imprese agricole che hanno conferito il prodotto.
Ringrazio l’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria per l’importante lavoro di coordinamento svolto durante l’annata attraverso azioni di organizzazione tra le imprese e i produttori.
L’industria del pomodoro è un’eccellenza importante per l’Emilia Romagna che continueremo a sostenere, in particolare attraverso progetti di ricerca per il contrasto alla Ralstonia e altre fitopatie.
Il nostro impegno si concentrerà anche nell’azione di coordinamento sulla messa a punto dell’approvvigionamento idrico, un tema importante e significativo per l’agricoltura e per questo settore. In questa fase storica di cambiamenti climatici, il valore dell’acqua e la sua tenuta e distribuzione in ambito agricolo, è fondamentale.
Siamo in attesa degli sviluppi che riguarderanno i progetti idrici nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr e la Regione Emilia Romagna, anche attraverso i Consorzi di Bonifica, garantirà la sua parte”.