Annata no per le colture da seme: perdite ingenti

Emer Sani
L’annata è stata pesantemente condizionata dall’alluvione. Molte aree colpite dall’inondazione, infatti, sono investite a colture sementiere. La siccità e il caldo hanno fatto il resto. “Partendo dal bietolone da seme, il 25-30% è andato perso – spiega Alessandro Lualdi, presidente di Coams (consorzio organizzazioni agricoltori moltiplicatori sementi) -, e questo per quanto riguarda il danno quantitativo. Poi c’è l’aspetto qualitativo che è dovuto alla stagione.
Personalmente – prosegue – temevo peggio, la mia azienda è stata sott’acqua per 48 ore, i cetrioli ibridi da seme addirittura sono rimasti sommersi per 3 giorni, ma si sono salvati. Io lo chiamo effetto Maiorca, sono riusciti a stare in apnea fino al limite massimo, se magari fossero stati anche solo mezza giornata in più sarebbero affogati”. Nel caso dei bietoloni, invece, le 48 ore di allagamento sono state sufficienti per un collasso.
“Nei casi in cui i campi sono finiti sott’acqua le colture sono andate completamente perse”. Drammatica la situazione della medica da seme. “Era da qualche anno che si sfioravamo i 40 mila ettari a certificazione; quest’anno la metà sono andati sfalcio e ,quindi, non sono andati a seme. Vari i motivi: allagamenti, forti piogge, e le alte temperature hanno diminuito il numero di semi. Si teme che dal punto di vista quantitativo non ci sia neanche la copertura del fabbisogno interno”.
I conti, conclude Lualdi, sono presto fatti. “La produzione media di 2 quintali per ettaro degli altri anni va divisa per circa la metà; il prodotto va poi pulito dalle infestazioni, quindi il risultato è oltre il 35-40% di scarto”.
Le orticole, essendo molto sparpagliata sul territorio, hanno subito meno danni e le perdite sono un po’ più contenute. Oltre alle perdite di prodotto gli imprenditori agricoli hanno subito gravi danni a strutture e mezzi, rovinati dall’alluvione.