Debacle produttiva per le ciliegie: cali in tutta Europa

Giugno 2016

Claudio Ferri

DALLA REDAZIONE – È uno di quegli anni imprevedibili: le aspettative di raccolta erano già inferiori rispetto al 2015, annata di forte carica delle piante, poi sono subentrate le grandinate nel Mezzogiorno che, sommate agli sbalzi termici nei mesi di aprile e maggio nel Nord Italia, hanno ulteriormente condizionato la produttività delle piante, soggette a cascola eccessiva.

Se le stime produttive erano di un calo del 30% rispetto al 2015, ora si parla di percentuali ben più importanti. I riflessi di una offerta scarsa portano ad un aumento dei prezzi delle produzioni, probabilmente non in grado di compensare la minore redditività dovuta alla flessione produttiva, creando non poche tensioni sul piano commerciale. Per contro le alte quotazioni delle drupe sui banchi della spesa possono fungere da deterrente per i consumatori.

“La campagna cerasicola 2016 è stata caratterizzata da allegagioni non abbondanti in tutta Italia ed in Europa – conferma Andrea Bernardi, presidente del Consorzio della Ciliegia tipica di Vignola – le produzioni si prevedevano nella media, ma a causa degli andamenti stagionali avversi si sta prefigurando una campagna assai scarsa”.

La Puglia, infatti, ha perso quasi tutta la produzione precoce e sta raccogliendo la varietà principale: il durone Ferrovia, sempre insidiato dal maltempo e con rese comunque inferiori alle aspettative. “La Campania, che dispone di oltre 3.000 ettari investiti, sembra l’unica regione produttiva in linea con le potenzialità – precisa Bernardi – ma va ricordato che le sue ciliegie sono destinate prevalentemente ai mercati meridionali e alle industrie di trasformazione”.

L’Emilia Romagna con poco più di 2.000 ettari, di cui circa mille nel comprensorio della ciliegia tipica di Vignola, accusa rese inferiori alle attese per ciò che riguarda le varietà precoci, solo in parte influenzate dal maltempo che in quelle zone ha fatto meno danni. “Anche per la presenza di molte superfici protette dai teli antipioggia”, ricorda ancora Bernardi.

Il maltempo ha causato danni anche nel Veneto (oltre 2.000 ettari) dove c’è stata peraltro una allegagione nella media, ma la pioggia ha deteriorato parte del raccolto.

“In sintesi, l’annata sembra presagire ad un quantitativo nazionale medio basso – osserva Bernardi – mentre per l’area del vignolese siamo in attesa che la campagna entri nelle varietà più significative, di maturazione media e medio-tardiva. La qualità del prodotto è elevatissima perché la modesta produzione genera frutti di calibro eccellente, abbinato alle caratteristiche distintive del prodotto Vignola: lucentezza e sapore, croccantezza e serbevolezza della polpa”.

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