Giuseppe Romagnoli
Vernasca (Piacenza) – Anche presso l’agriturismo Villa Baroni di Vernasca l’attenuazione del lockdown ha finalmente concesso una ripresa dell’attività e la risposta dei clienti è stata davvero favorevole.
L’attività sta andando verso la piena normalità, consentendo all’agriturismo di tornare ad essere una degna integrazione del reddito agricolo aziendale che verte sulla coltivazione delle viti, di grano (con antiche varietà come la Mentana, il Gentil Rosso, il Senatore Cappelli, coltivate e utilizzate per fare il pane, cotto rigorosamente nel forno), ortaggi e patate.
“Ma questo periodo – commenta Graziano Molinari, che prosegue l’attività del padre nell’azienda agricola nata negli anni ‘70 sulle suggestive colline attorno a Vernasca, vicino a borghi notissimi al turismo come Castell’Arquato e Vigoleno -, non è stato certo facile. Troppo spesso le chiusure sono state comunicate all’ultimo momento e non è stato semplice annullare le prenotazioni, altre volte non abbiamo potuto utilizzare certi prodotti deperibili. I ristori ci sono stati, anche se molto modesti, ma per il 2021, visto che lo scorso anno siamo riusciti a contenere il calo del fatturato, non abbiamo potuto usufruire degli aiuti. Pazienza! Certo – aggiunge Graziano, che opera in cucina, supportato dall’aiuto della sorella Lucia e del fratello Ettore per il servizio -, questa ripartenza così decisa ci conforta. La gente era ansiosa di tornare sulle nostre colline e gustare i piatti tipici piacentini, i nostri salumi e vini. Questo per la ristorazione, visto che l’attività agricola, ovviamente, non è mai stata interrotta. Per zone svantaggiate come queste, però, l’agriturismo è un’integrazione al reddito fondamentale ed è uno sprone per rimanere nel nostro territorio”.
Graziano ha proseguito l’attività dell’impresa di famiglia molto giovane, quando è mancato il papà, spinto da una grandissima passione e dalla volontà di tramandare il sapere dei genitori e ha cominciato riscoprendo la coltivazione di grani antichi. Quando la mamma, che operava nella ristorazione, è andata in pensione, ha trasformato l’azienda agricola in un vero e proprio agriturismo.
La sua storia è stata molto apprezzata e Graziano, socio della Cia di Piacenza, è stato premiato a Torino dal Mipaf, nell’ambito della sesta edizione del concorso “Nuovi Fattori di successo”. Un esempio significativo di sviluppo dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura italiana, pubblicizzato dal Ministero dell’Agricoltura ed Ismea.