BOLOGNA – Dal primo gennaio 2017 entrano in vigore i nuovi canoni annuali delle concessioni per l’irrigazione.
Due le novità introdotte: il computo sarà basato sui volumi concessi, anziché sulla portata massima espressa in litri al secondo (moduli); il canone viene inoltre ridefinito in 12 euro ogni 3 mila metri cubi consumati. La novità si applica a tutte le utenze che prelevano da acque superficiali o sotterranee e che hanno richiesto la necessaria concessione, sono quindi escluse le derivazioni da impianti o canali dei Consorzi di bonifica in quanto non sono fruitori diretti dell’acqua, ma fornitori. Lo ha stabilito una delibera della Giunta regionale dell’Emilia Romagna che con l’aggiornamento risponde “ad un passaggio obbligato, previsto dalla direttiva quadro Acque dell’Unione europea, per poter accedere ai finanziamenti comunitari”.
Con una prossima delibera di Giunta verranno anche stabiliti i limiti di attingimento oltre i quali diverrà progressivamente obbligatorio installare i contatori.
Gli obiettivi sono quelli di premiare le imprese agricole che risparmiano acqua e dare avvio in tempi rapidi ai bandi del Piano di sviluppo rurale che incentivano un utilizzo più razionale ed efficiente della risorsa idrica, scrive in una nota la Regione.
Con il nuovo anno quindi il canone di concessione minimo viene stabilito in 12 euro ogni 3000 Mc di acqua consumata, pertanto il canone annuo da pagare alla Regione sarà calcolato sulla base delle superfici e sulle colture irrigate dichiarate al momento della richiesta della concessione, ipotizzando un consumo medio per ettaro/coltura diviso per provincia fissato dalla Delibera di Giunta n. 1415 del 5 settembre 2016.