L’asparago violetto è una coltura alternativa ‘colorata’ e di nicchia

Marzo 2017

Erika Angelini

OSTELLATO (Ferrara) – L’asparago violetto, una variante del ben più noto asparago verde (Asparagus officinalis), è tradizionalmente prodotto ad Albenga (Sv) ma a Ostellato, nel ferrarese, ne viene prodotta una varietà sperimentale.

“Nella mia azienda l’asparago è una delle produzioni di punta e con dieci ettari coltivati, insieme a fragole e a un’ampia gamma di prodotti ortofrutticoli, dai pomodori ai peperoni fino alle pere – racconta Davide Manzoni che da diversi anni lo coltiva, insieme alla moglie Milva, nella sua azienda agricola -. Qualche anno fa ho saputo che l’Ersa (Ente regionale per lo sviluppo agricolo – ora soppresso) stava sperimentando la produzione di un asparago viola, risultato di un incrocio tra il Violetto di Albenga e il Verde selvatico di Pineta, e ho voluto provarlo. Attualmente ne produco due quintali circa ogni anno, che vendo direttamente in azienda”.

Quali differenze ci sono rispetto all’asparago tradizionale?

La coltivazione dell’asparago violetto è del tutto identica a quella del tradizionale. Differisce dal verde, ovviamente, per la sfumatura viola che lo caratterizza ma anche per sapore e modalità d’uso. Si tratta di un prodotto dal gusto leggermente più amarognolo della varietà viola di Albenga, ma davvero ottimo soprattutto crudo, in pinzimonio, un modo di magiare l’asparago poco diffuso. Certo per apprezzarlo occorre conoscere il prodotto e le giuste modalità di preparazione, ma chi lo scopre torna abitualmente ad acquistarlo.

Quale mercato ha l’asparago viola e quali canali distributivi?

L’asparago viola non ha ancora un mercato definito, è una nicchia produttiva che potrebbe avere delle potenzialità di crescita interessanti, in un mercato dove per frutta e verdura si cerca il colore, oltre che il sapore. Il mio asparago è una nicchia nella nicchia, ma l’ho scelto per ampliare la gamma di prodotti della vendita diretta. Devo poter proporre varietà e novità, educando al contempo chi compara al consumo corretto e alla stagionalità.

Quindi l’asparago viola accanto a quello verde, fragola tradizionale ma anche quella più “naturale” perché prodotta con micorrize, funghi in simbiosi con la pianta che rafforzano l’apparato radicale, riducono l’uso di trattamenti fitosanitari e rendono le fragole più dolci. Un’azienda a vocazione ortofrutticola, dunque, deve adeguarsi al mercato e compiere scelte varietali e produttive sempre più innovative, per ampliare l’offerta di prodotti e fare reddito.

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