Le aspettative dal testo unico su vino e vite

Settembre 2016

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa

Ecco la buona notizia che arriva in periodo di vendemmia. Passa all’esame del Senato il testo unificato sulla vite e sul vino, documento che la Camera ha appena approvato all’unanimità.

Hanno superato il vaglio anche numerosi emendamenti riferiti al testo unificato messo a punto dalla Comagri.
Un risultato che premia il lavoro della Confederazione artefice, assieme all’intera filiera vitivinicola – consorzi, produttori, industriali – della stesura del testo, oltre ad aver fatto leva affinché il provvedimento venisse approvato in tempi stretti.

Ora il disegno deve passare anche al Senato e la Cia auspica “che possa diventare normativa applicabile il più presto possibile”. Quello raggiunto è sicuramente un ottimo risultato per un settore che in tutta la Penisola esprime volumi e valori importanti (stiamo parlando di oltre 14 miliardi di euro) e che dovrebbe ridurre gli appesantimenti burocratici di cui il settore è gravato. Un’apertura che le imprese invocano da tempo, aziende che chiedono più semplificazioni per garantire la sostenibilità economica. “Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico”, ha commentato il ministro del Mipaaf Martina.

Tra le novità contenute c’è anche la possibilità di rivedere l’uso delle fascette o strumenti alternativi per identificare e proteggere le denominazioni, ovvero la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta ‘l’appellativo’ di qualità, oltre a sancire che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone. Un altro capitolo a cui gli imprenditori sono sensibili è il sistema sanzionatorio, che risulterebbe meno asfissiante grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell’organismo di controllo. Per avere informazioni aggiornate sul potenziale produttivo, il Dicastero agricolo dovrà inoltre istituire uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate circa ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino.

C’è un occhio di riguardo anche per i vigneti ‘eroici’ o storici, al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia di quegli impianti messi a dimora su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. Questi sono solo alcuni passaggi di una legge, che prevede anche novità sull’enoturismo, capaci di rendere la vita più facile ad una filiera importante che spera – e attende – benefici dalla sua applicazione.

Articoli correlati

Claudio Ferri

Riparte l’Italia del vino

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa La diversità dell’offerta nel comparto vinicolo nazionale è un elemento distintivo che rende attraente la nostra Penisola. Tuttavia, anche per questa peculiarità, risulta difficile elaborare una

Leggi Tutto »

Consumiamo troppa terra

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa Da un lato la corsa all’accaparramento delle terre nei Paesi in via di sviluppo, dall’altro il consumo smisurato di suolo agricolo in Europa, dove l’Italia si distingue

Leggi Tutto »

Il giornale che vorresti

Claudio Ferri, direttore Agrimpresa Poche domande per conoscere il parere dei lettori di Agrimpresa. Le trovate a questo link e alla pag. 2 della rivista, con le semplici note necessarie

Leggi Tutto »
WhatsApp chat

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella privacy policy. Clicca ok per proseguire la navigazione e acconsentire all’uso dei cookie.