“Produrre con tante variabili è sempre più difficile”

di Erika Angelini
FILO di ARGENTA (FE) – Dopo un’annata positiva, incrinata solo in parte da una concentrazione di maturazione nell’ultimo periodo di raccolta, i produttori del distretto del pomodoro da industria ferrarese si interrogano sul futuro del comparto. Abbiamo chiesto a Samuele Leonelli, giovane imprenditore agricolo che coltiva 45 ettari di pomodoro nell’argentano, quali sono le prospettive della filiera e se vale ancora la pena puntare sul prodotto.“Ottenere quantitativi di pomodoro adeguati e una qualità che consenta di coprire i costi di produzione è una sfida costante, che le condizioni climatiche e i prezzi degli ultimi anni hanno reso ancora più difficile. Penso, ad esempio, alle “bomba d’acqua” improvvise che sono la principale causa del marciume apicale o ai fenomeni siccitosi. Ma, nonostante queste problematiche, spesso senza soluzione, il nostro è un distretto che può ancora generare reddito e dare soddisfazioni ai produttori.
A mio avviso dobbiamo, innanzitutto, produrre sempre meglio e sempre di più. Sembra un’ovvietà, ma in questa filiera, dove sicuramente l’industria impone prezzi e regole, occorre lavorare per ottenere gradi brix elevatissimi e usare pratiche agronomiche che facciano arrivare la produzione almeno a 800 q/ha. A questi due fattori si deve aggiungere, naturalmente, un prezzo concordato più equo, che dovrebbe essere almeno di 90 euro al quintale. Utopia? Certo, è molto difficile perché generare qualità richiede investimenti e fa lievitare i costi di produzione.
Abbiamo alternative? Io credo di no e penso che sia l’unico modo di continuare a tenere vivo questo comparto nel ferrarese. Per il momento le aziende che tradizionalmente investono in pomodoro resistono, magari diminuendo un po’ le superfici, ma dobbiamo pensare a un futuro fatto di innovazione, di pratiche agronomiche sempre più efficaci, di strumenti assicurativi realmente “protettivi”. E, naturalmente, dobbiamo lottare per ottenere prezzi che siano remunerativi per le aziende agricole”.